La Moratti: «Non lasciamo il 25 aprile agli estremismi»

Sì, no, forse. Le istituzioni e il dilemma della piazza. Dopo le tensioni dello scorso 12 dicembre in piazza Fontana, con i fischi contro il sindaco e i presidenti di Regione e Provincia che sul palco celebravano i 40 anni dalla strage, e sotto i centri sociali cercavano di sfondare i cordoni armati con petardi e fumogeni, il corteo del prossimo 25 aprile diventa più che mai un caso. Negli ultimi due anni infatti Letizia Moratti ha saltato l’appuntamento e per quest’anno deciderà cosa fare assieme a Formigoni e Guido Podestà, anche se dovrebbe partecipare solo il 24 aprile all’incontro previsto al Teatro alla Scala con il presidente Giorgio Napolitano, dove farà anche un discorso per il 65esimo anniversario della Liberazione.
«Credo che queste ricorrenze - ha sottolineato il sindaco - siano troppo significative e importanti perchè siano lasciate agli estremismi». Anzi, «penso che la decisione presa dal Capo dello Stato sia straordinariamente positiva, perchè il luogo che ha scelto e la modalità con le quali ci ha indicato la partecipazione alle celebrazioni del 25 aprile aiutano anche noi amministratori locali a tracciare una strada diversa, e ne terremo conto».


Anche il governatore Formigoni per ora ha confermato la presenza e il gonfalone della Regione al Teatro alla Scala. Dovrebbe partecipare anche alla manifestazione di piazza invece il presidente della Provincia Guido Podestà, che anche l’anno scorso - quando era candidato del Pdl - sfilò al fianco della Brigata Ebraica.

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