Sabrina Cottone
Ha ascoltato la città e non tutto quello che ha sentito le ha fatto piacere. Letizia Moratti pensa che ci sia ancora molto da fare e lo ha detto chiaro e tondo agli assessori della giunta Albertini: «Non andrò in giro a dire che va tutto bene». Il motivo è semplice: è convinta che non sia così. E nel primo incontro istituzionale con assessori e consiglieri di maggioranza - ieri allhotel Baglioni - ha segnalato le lamentele dei cittadini e la voglia di dare una sterzata in particolare su sicurezza («su questo tema ho ricevuto 15mila segnalazioni») commercio illegale e casa. Ha chiesto di agire subito («interventi più rapidi possibile»), annunciato faccia a faccia con i singoli assessori e «incontri concreti su casa e sicurezza». Poi ha lanciato un appello che è un po il suo programma di candidato sindaco: «Non chiedetemi di difendere le cose che per me non sono difendibili».
Il ministro ha detto più volte di essere «indipendente dai partiti» e adesso ha spiegato nei fatti che cosa significhi, a partire dal diritto di critica ampiamente esercitato nei confronti della giunta. Agli assessori e ai consiglieri ha chiesto di presentarle un memorandum di tre e cinque punti sui provvedimenti presi dalla giunta sui singoli temi. «Basta con le lettere, serve concretezza» ha risposto allassessore alla Sicurezza, Guido Manca, che le spiegava come le responsabilità principali siano di questura e prefettura e, appunto, di aver scritto lettere chiedendo risposte. La Moratti ha raccontato di quando aveva bisogno di incontrare il ministro dellEnergia degli Stati Uniti e si è rivolta allambasciatore e per quattro volte le è stato detto di no. La conclusione: «Ho chiesto di insistere e la quinta volta il ministro ha detto di sì».
Poi ha chiarito che non intende promettere nulla di più di ciò che è in grado di mantenere. «Non farò fumo né demagogia in campagna elettorale» è saltata su quando lassessore Giulio Gallera ha detto che su certe cose si può anche «fare fumo». Le sue intenzioni dichiarate sono concrete, come quelle di accorpare le deleghe sulla casa, che al momento sono disperse in più assessorati. E dietro langolo appare la nascita di un assessorato alla Casa, da molto tempo uno dei cavalli di battaglia di Forza Italia.
La Moratti si è lamentata per la sporcizia («ma cè un problema di deleghe Amsa» le ha risposto lassessore allAmbiente, Domenico Zampaglione), ha invitato a ascoltare di più le periferie: «Cè stata disattenzione verso i consiglieri di zona». Ha raccontato le lamentele raccolte in via Paolo Sarpi e in viale Papiniano e ha insistito sul tema del commercio abusivo: «È necessario mandare più vigili nei mercati».
Chi lha ascoltata, rilascia commenti positivi. Tiziana Maiolo, assessore alle Politiche sociali, spiega di essere rimasta colpita dal pragmatismo: «Si vede che è una donna, è concreta, si rimbocca le maniche e esprime la sua grande concretezza con il fare, fare, fare». Alberto Garocchio, vice capogruppo azzurro, pensa che sia partita con il piede giusto: «È pragmatica e nei suoi giri affronta il disagio dei cittadini. Si vede che è una donna decisa a mettere le mani in pasta. Critiche alla giunta? Io non ero assessore, prendo atto della realtà».
Bruno Simini, capodelegazione azzurro, ricorda che «molte cose non sono state realizzate ma sono in progettazione e si vedranno tra qualche anno». Minimizza i malumori per lindipendenza della Moratti dai partiti: «Consiglieri e assessori sono desiderosi di partecipare attivamente, i mal di pancia esistono solo per questo». Il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Manfredi Palmeri, condivide a pieno il messaggio politico: «Lottica è quella della continuità e del rilancio.
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