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Moratti lo spinge al Barcellona «Offre tanto, adesso si può fare»

nostro inviato a Los Angeles

«Io pensavo che Inter e Barcellona parlassero di Maxwell. Comunque se l'offerta è concreta diventa interessante. Io aspetto anche se sono felice di restare qui». Ha parlato Zlatan dopo i suoi mal di pancia di giugno. Troppo tardi?
Ibrahimovic, Eto'o e Hleb: un'operazione da cento milioni di euro, la più complessa e la più tormentata dell'era Moratti. Il presidente ha parlato di trattativa ben avviata e di prioritarie volontà del giocatore. Moratti vuole chiarire senza ombre di dubbio che questa non è una cessione, ovvero un atto di debolezza del club, ma una operazione che nasce dai desideri di Ibrahimovic che, se supportati da una buona offerta economica e una eccellente contropartita tecnica, si possono anche assecondare.
Il primo incontro è avvenuto giovedì sera a Milano. Moratti ha voluto sintetizzarlo in questo modo: «Abbiamo concluso la trattativa per Maxwell, ora stiamo cercando di concludere anche per Hleb. Ovviamente abbiamo parlato anche di altro perché era interessante per loro sapere qualcosa di Ibrahimovic, e parlare di Eto'o, due giocatori dello stesso livello, per cercare di capire se fosse possibile fare un'operazione che li coinvolga entrambi». Dichiarazione che non lascia margini di dubbio, fatta da un presidente di solito molto cauto. «Credo - ha aggiunto - sia un discorso che nasce sia dalla volontà del giocatore, che può essere importante, sia dal feeling che esiste tra me e Laporta». Le due società stanno ora limando piccole questioni. L'operazione ha subito un'accelerazione dopo il no definitivo del Valencia alla cessione di David Villa per 42 milioni al Barcellona. A quel punto Laporta avrebbe deciso di puntare la stessa cifra per Ibra, con l'aggiunta di una importante contropartita tecnica: «Ora è la nostra priorità di mercato».
L'accordo prevede questi termini: Ibra in cambio di 45 milioni più il cartellino di Eto'o valutato 30 milioni, e il prestito gratuito per una stagione del centrocampista bielorusso Hleb con ingaggio di 3,7 milioni netti a carico del Barcellona. Nel contratto è anche scritto che l'Inter ha l'obbligo del riscatto al termine della stagione 2009/ 2010 di Hleb alla cifra già fissata di 10,8 milioni. Moratti si è poi in parte corretto sulla valutazione tecnica: «Eto'o non vale Ibrahimovic - ha detto - ma c'è un'offerta economica importante».
La volontà di Ibra è nota, quella di Eto'o anche, la loro posizione riguardo ai nuovi ingaggi che andranno a percepire è meno fluida, Ibra in sostanza dovrebbe ridurselo, da 13 a 10 milioni, Eto'o non arriverebbe ai 10 chiesti ma si fermerebbe a 9,5. Dettagli che non spostano il confine di una operazione che l'Inter può valutare sui 100 milioni, fra i 45 cash versati da Laporta, i 30 di valutazione di Eto'o, i 7,4 milioni lordi di ingaggio di Hleb a carico del club catalano e i 24 milioni di differenza fra l'ingaggio dello svedese e quello del camerunense a cui è stato proposto un quadriennale. Moratti avrebbe già avuto un primo contatto telefonico con Eto'o il quale avrebbe risposto: «Vengo subito».
Non preoccupano neppure le posizioni dei due procuratori: Raiola, che semplicemente aspetta. E Mesalles, che ha parlato con Moratti e dovrà rifarlo a breve. Ma l'Inter non si ferma qui, da Genova sempre più insistenti le voci di un arrivo di Cassano: «Lui è incedibile - ha dichiarato Marotta -, ma davanti a una proposta indecente... - ha aggiunto poi -. Noi vogliamo Mancini...». Moratti sarebbe già pronto a reinvestire parte dei milioni per arrivare al fantasista barese, valutato 20 milioni che scenderebbero a meno della metà con una contropartita tecnica di spessore. Dunque, un’operazione complessa, ma per quanto riguarda Ibra e Samuel Eto'o i contratti sono già definiti, mancano solo le loro firme. E manca anche il parere di Mourinho.

Scuro in volto, ieri all’Ucla University.

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