Morgan proclama: viva la coca Poi si pente e cambia idea

Che Morgan fosse un personaggio stupefacente era cosa nota a gran parte del pubblico televisivo e non solo. Che facesse uso di cocaina e droghe varie, era più che un sospetto per i fan di X-Factor, fortunato talent show di Raidue. I suoi rientri ritardati dal camerino dopo le pause pubblicitarie, i suoi cambi di umore, la sua lingua tagliente ne hanno fatto il più lisergico dei conduttori della Tv italiana. La notizia di oggi è la confessione dell’interessato a mezzo intervista al mensile Max, peraltro tardivamente ritrattata dopo la richiesta a più voci di escluderlo dal prossimo Festival di Sanremo. Ma andiamo con ordine.
«La droga apre i sensi a chi li ha già sviluppati e li chiude agli altri. Io non uso la cocaina per lo sballo, a me lo sballo non interessa. La uso come antidepressivo», aveva dichiarato senza troppe sfumature l’ex leader dei Bluevertigo al giornalista di Max. Effetti terapeutici a parte, l’autodenuncia di Morgan sembrava mettere fine all’ipocrisia che ammanta buona parte del mondo dello showbitz. Giù la maschera: «Io sono trasparente», aveva proclamato Morgan. Gli altri un po’ meno e faticano ad ammettere in pubblico quello che crea complicità e solidarietà carbonare. La coca gira. La coca scorre. La coca sale (su per le narici, anche se Morgan spiega che lui la fuma). Dietro le quinte dei reality, prima di andare in onda negli show più attesi, nei camerini dei teatri. Per reggere l’emozione davanti alle platee. Per sopportare i verdetti spietati dell’Auditel. Banalmente, per essere sempre in forma. Dopo quello che si è letto in questi mesi nelle varie inchieste di Vallettopoli, sui privé dei locali frequentati da modelle e calciatori, sulle frequentazioni hard di politici e trans c’era poco di che meravigliarsi.
È appena di due giorni fa un altro outing in materia. Mario Luzzatto Fegiz, firma storica della critica musicale del Corriere della Sera, ha rivelato che «la cocaina era un flagello, nel senso che la usavano tutti». E che anche lui per avvicinare pop e rockstar ha condiviso, come dire, l’abitudine. Ora si è aggiunto Morgan e, ovviamente, apriti cielo. Anche perché, con la sua canzone La sera, se la passerà liscia, ce lo potremo ritrovare tra una decina di giorni sul palco del Festivalone di Sanremo, l’evento canoro nazionalpopolare per eccellenza.
Del resto, anche a mente fredda, risulta difficile non chiedersi se sia giusto pagare con il canone anche il crack antidepressivo di Morgan. Qualche ragione per scandalizzarsi c’è senz’altro, ma a dirla tutta forse bisognava pensarci prima ed evitare di svegliarsi all’improvviso. Chi si straccia le vesti finora ha davvero pensato che conduttori e comici, rockettari e attricette, saltimbanchi e veline ignorassero cosa fosse la polverina bianca? E quali effetti miracolosi può avere davanti a microfoni e riflettori? Non scherziamo. Stavolta di nuovo c’era solo che Morgan tirava giù il velo dicendo qualcosa che nell’ambiente era noto. Per di più, nel caso in questione, la coca ha un effetto curativo, scoperto per vincere la depressione provocata dal suicidio del padre: «Gli psichiatri mi hanno sempre prescritto medicine potenti, che mi facevano star male. Avercene invece di antidepressivi come la cocaina. Fa bene. E Freud la prescriveva», si è spinto a dire l’ex compagno di Asia Argento. E poi ancora, quasi sfidando il giornalista che lo intervistava: «Ti sembro uno schizzato?». «No, ma adesso non credo che tu sia fatto di crack», è stata la risposta. «Invece sì, completamente. Ne faccio un uso quotidiano e regolare», il contropiede di Morgan. Che, forse sotto gli effetti della miracolosa sostanza, ha anche detto, per inciso, che «la tv è fatta da gente cattiva, tipo la De Filippi», gente che ha «sete di potere, di numeri, di soldi e pubblicità», e che «ora che Berlusconi ha infarcito la Rai di scagnozzi, la De Filippi comanda pure lì». Addirittura!
Scemato l’effetto del crack, nello stretto giro di poche ore e di tante dichiarazioni di politici e colleghi della Tv, di dirigenti Rai e portavoce dei consumatori, di fronte al conseguente e tangibile pericolo di essere escluso dal concorso festivaliero, l’ineffabile Morgan ha rapidamente innestato la retromarcia. «Sono molto sconcertato ed amareggiato, anzi profondamente addolorato, per non dire disperato, per le frasi che mi sono state attribuite», ha detto, in un crescendo di stati d’animo, nel tentativo di salvare il salvabile. «L’intervista mi è stata sostanzialmente carpita, io penso esattamente il contrario: la droga fa male, la considero pericolosa e inutile. Mi hanno teso una trappola».
Sarà. Ma lui ci è caduto con tutte le scarpe.

E, francamente, riesce difficile immaginare che, se nel suo outing non ci fosse un pizzico di verità, lui stesso potesse spingersi a dire che fa un «uso quotidiano e regolare» di crack. Così, dopo la ritrattazione, si ha la sensazione che l’ipocrisia abbia avuto la rivincita. Alla prossima puntata.

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