Morgan Stanley ha chiuso il primo trimestre 2010 con un utile di 1,78 miliardi di dollari (99 cent per azione). Nello stesso periodo dellanno precedente aveva registrato una perdita di 177 milioni (57 cent). La banca Usa ha anche precisato che lutile operativo (compresi benefici fiscali per 21 cent) è pari a un utile per azione di 1,03 dollari. Il risultato è superiore rispetto ai 57 cent per azione attesi in media dagli analisti. Il fatturato di Morgan Stanley si è attestato su 9,1 miliardi di dollari. Sui conti della banca hanno influito positivamente soprattutto le attività di brokeraggio di Morgan Stanley Smith Barney (dopo aver acquisito una quota di maggioranza da Citigroup a maggio scorso) che hanno generato ricavi per 3,1 miliardi nel primo trimestre dellanno.
Bene anche le attività legate al mercato obbligazionario, con ricavi più che raddoppiati a 2,7 miliardi dai 1,2 miliardi dellanno prima. Morgan Stanley questanno punta al rilancio sotto la guida del nuovo amministratore delegato James Gorman, che ha preso il posto di John Mack a gennaio. Gorman, che la scorsa settimana si è detto «insoddisfatto» dei risultati 2009 conseguiti dalla banca e ha rivoluzionato la sua squadra di comando.
La banca ha anche iniziato a ridurre le quote per compensi e benefit: nel primo trimestre sono stati accantonati 2,2 miliardi di dollari, ossia il 41% dei ricavi contro il 65% di un anno fa. In Borsa il titolo è salito del 5,5%.
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