MORRIS «L’ispirazione? Ascolto chi mi sta attorno»

Ha una voce duttile, aspra e dolce: intona brani diversi con facilità

C’è un’attrazione fatale tra Sarah Jane Morris e l’Italia; la cantante inglese si può dire che abbia esordito in Italia all’inizio degli anni Ottanta (dopo aver risposto a un annuncio in cui una blues band cercava una voce solista) e poi ha sistematicamente continuato ad esibirsi dalle nostre parti arrivando due volte al festival di Sanremo prima con Riccardo Cocciante (dove vinse con Se stiamo insieme, nella versione di Sara jane Missin’ You) e poi con Riccardo Fogli. Ma il suo stile ha radici diverse e - partendo da lontano - è ormai approdata alla canzone d’autore che sconfina nel jazz. L’abbiamo ascoltata qualche mese fa al Blue Note, stasera la ritroviamo nell’ampia conrince dell’Arena per il Milano Jazzin’ Festival - che sta accompagnando ogni sera le nostre calde notti con musica di alta qualità (ottima organizzazione, compreso l’happy hour e il ristorante all’interno. Unica controindicazione: le terribili zanzare), poi continuerà a fare la spola tra Italia e Inghilterra fino alla fine di novembre.
Sarah Jane diventa famosa grazie ad Annie Lennox e Dave Stewart (ovvero gli Eurythmics)che la scoprono e la fanno cantare nel loro primo singolo Into the Garden. Con la sua voce duttile, ambrata, dotata di grande senso del racconto, ci ha abituato nel tempo a incorniciare, ora con asprezza, ora con dolcezza e con intimo gusto jazzy, brani diversi tra loro come il classico Me and Mrs Jones (la sua versione quando uscì nel 1989 fu censurata dalla Bbc per i contenuti omosessuali del testo) a God Must Be a Boogie Man di Joni Mitchell passando per i brani riletti con l’illuminata chitarra di Marc Ribot in album come August. «Non mi fermo mai, sono curiosa di trovare nuove forme artistiche. Mi piace rileggere brani di altri ma soprattutto scrivere canzoni intime e spesso autobiografiche, ispirandomi anche alla vita e ai problemi di chi mi sta attorno».
Qualcuno la definisce pomposamente un incrocio tra Nina Simone e Janis Joplin, altri tra Ella Fitzgerald e Macy Gray. Improponibile il confronto con le prime tre, ma Sarah Jane ha una cordialità di fraseggio e una notevole spinta swing che ne esaltano la schietta comunicativa e la sobria spettacolarità. Oggi posata e composta, non rinnega le sue origini battagliere, quando suonava con i Republic e poi con i Communards di Jimmy Sommerville (con loro il suo primo hit con la rilettura del brano soul dance Don’t Leave Me This Way) e con i concerti «politici» al fianco di artisti come Style Council, Smiths, Madness, Billy Bragg.

Ora le sue ballate sono più posate, jazzate, intimiste - cambia spesso la formazione che l’accompagna, l’ultima volta la Blue Note s’è presentata senza chitarre, con sax, basso e batteria - ma per uno show all’aperto come quello di stasera potrebbero esserci «elettrizzanti» sorprese.
Sarah Jane Morris
oggi ore 21
Arena, via Legnano
ingresso: 10 euro

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