Roma - Don Leonardo Zega, lo storico direttore di Famiglia Cristiana, è morto ieri a Milano. Era stato al vertice del settimanale dall'aprile 1980 al marzo 1998. Il sacerdote-giornalista che ha fatto della testata religiosa un settimanale da due milioni di copie, per un certo periodo il più venduto in tutta Italia. Con lui, Famiglia Cristiana è diventata la voce di una Chiesa popolare, che spesso entrava in conflitto, specie su temi di morale, con le indicazioni delle gerarchie ecclesiastiche.
Il nome di don Leonardo Zega, è indissolubilmente legato alla rubrica 'Colloqui con il padre', dove per 18 anni, dal 1980 al 1998, siglandosi semplicemente con le proprie iniziali, il sacerdote ha dato risposte audaci ai suoi lettori su temi come omosessualità, rapporti prematrimoniali, pillola, aborto. Le sue posizioni vennero visite dai vertici ecclesiastici come una sorta di ribellione. Tanto che, nel 1997, il cardinal Camillo Ruini, allora presidente della Cei, censurò apertamente la linea editoriale di Famiglia Cristiana per la sua "estrema spregiudicatezza".
Al centro delle critiche dei vertici della Cei appunto gli interventi di don Zega, che si difese ricordando che il settimanale da lui diretto non aveva mai sostenuto eresie. Nel '98 la Santa Sede decise pero' di commissariare i Paolini, editori di Famiglia Cristiana. Leonardo Zega decise di dimettersi, incassando la solidarietà di buona parte della redazione e anche dei suoi lettori e dell'opinione pubblica. Nel 1999 la Santa Sede di riconciliò con i Paolini e venne nominato, alla guida del settimanale, don Antonio Sciortino, stretto collaboratore di don Zega, che tuttora ne segue la linea di grande indipendenza.
Don Zega, dopo aver lasciato la sua rivista, ha proseguito a scrivere per un certo periodo, come editorialista, per 'La Stampa'. Tra i suoi libri si ricordano Colloqui col padre (Mondadori, 1995) e I volti dell'amore (Garzanti, 1999). Nel 1998 ha vinto il premio giornalistico Saint Vincent.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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