In una casa di cura di Figline Valdarno, nei pressi di Firenze, è morto ieri leditore Giorgio Mondadori, secondogenito di Arnoldo. Aveva 91 anni ed era nato ad Ostiglia (Mantova). Giorgio Mondadori era stato presidente della Mondadori dal 1968 al 30 aprile 1976 e poi presidente onorario nei due anni successivi. Fu lui a commissionare allarchitetto Oscar Niemeyer il complesso cinto da un grande lago che, dal 1975, è la sede del gruppo Mondadori a Segrate. Lasciata la Mondadori, Giorgio fondò, lEditoriale Giorgio Mondadori che si rivelò un successo imprenditoriale. Tra le riviste da lui editate cerano: «Airone», «BellItalia», «BellEuropa», «In Viaggio», «Gardenia», «Arte» e «Antiquariato». Lavventura durò oltre ventanni: il 5 febbraio del 1999, Cairo Communication acquisì lEditoriale. Allepoca «Airone» e «Bell Italia» vendevano circa 80mila copie ciascuna, l80% delle quali in edicola. Il prezzo pagato per la Giorgio Mondadori, che nel 98 aveva 145 dipendenti e fatturava 60 miliardi di lire, sarebbe stato di una trentina di miliardi, compresi i debiti. Ma Giorgio Mondadori fu anche protagonista di uno degli eventi più rilevanti nella storia delleditoria italiana: fu nella sua villa di Sommacampagna (Verona) che si tenne, nellinverno del 75, la riunione decisiva per la nascita del quotidiano «La Repubblica». «Con Mondadori e Formenton - raccontò una volta Carlo Caracciolo - era arrivato Sergio Polillo, uomo di vertice della casa editrice. Minuto, cauto, interloquiva poco. A un tratto, sempre un po sovrappensiero, emise un giudizio del tipo: Si può fare.
Diedi un calcio a Eugenio: la Sfinge si era pronunziata. Eravamo in porto». Giorgio Mondadori lascia la moglie Nara e i figli Claudia, Nicolò e Paolo. I funerali si svolgeranno martedì alle 10.30 nella cappella del cimitero Monumentale di Milano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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