Roma - È morto Gino Giugni. Nato a Genova il 1 agosto 1927 era considerato il padre dello statuto dei lavoratori. Giurista, nel 1969 diviene presidente della Commissione nazionale per lo statuto dei lavoratori, che ebbe l’incarico di scrivere il testo che è una delle norme principali del diritto del lavoro italiano.
Il maestro del diritto del lavoro Si è laureato in Giurisprudenza ed è divenuto, poi, avvocato. In seguito ha intrapreso la carriera universitaria insegnando presso diverse cattedre a Nanterre, Parigi, Los Angeles, Buenos Aires. Nel maggio del 1983 è vittima di un attentato delle Brigate Rosse. Giugni, come in seguito Massimo D’Antona e Marco Biagi, è stato "anello di congiunzione" tra le istituzioni e il mondo economico. Sempre nel 1983 viene eletto senatore nelle liste del Partito Socialista Italiano. Ricopre il ruolo di presidente della Commissione per il lavoro e la sicurezza sociale, e diviene membro della Commissione Parlamentare Inquirente sulla Loggia Massonica P2. Nel 1987 viene rieletto senatore, ed è riconfermato presidente della Commissione per il lavoro e la sicurezza sociale e diviene membro della Commissione Parlamentare per le Riforme Istituzionali. Dal 1993 al novembre 1994 Giugni è presidente nazionale del Psi e dall’aprile del 1993 al maggio 1994 ricopre la carica di ministro del Lavoro e della sicurezza sociale del governo Ciampi.
Nel 1994 viene eletto deputato del Partito Socialista e diviene membro della Commissione per l'impiego pubblico e privato. Dal novembre 1994 è presidente del gruppo dei Socialisti Italiani. Viene nominato presidente della Commissione di vigilanza sul diritto allo sciopero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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