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Morto Jerkovic, capocannoniere ai mondiali del '62

È scomparso a Zagabria a 72 anni uno dei protagonisti del calcio degli anni Sessanta. Con i suoi gol portò la Jugoslava alla finale europea del ’60 e alle semifinali mondiali in Cile due anni dopo. Fu anche il primo ct della nazionale croata dopo la separazione da Belgrado del ’91

Il calcio ha perso un protagonista degli anni Sessanta. Drazan Jerkovic, capocannoniere ai mondiali del ’62, è morto ieri a Zagabria a 72 anni. Bomber di razza, centravanti della Dinamo Zagabria dal 1954 al 1965, 300 gol in 315 partite del campionato jugoslavo, ma soprattutto 4 reti nel mondiale cileno, un mondiale in cui in vetta alla classifica cannonieri finirono addirittura in sei e Jerkovic condivise il primato con l’ungherese Albert, il sovietico Ivanov, il cileno Sanchez e due brasiliani campioni del mondo, Garrincha e Vavà.

Jerkovic, che in patria era chiamato addirittura il «migliore dei migliori», era già stato uno dei protagonisti nella prima edizione dei campionati europei, nel 1960, quando con i suoi gol spinse la Jugoslavia alla finalissima di Parigi, poi persa contro l’Urss. E solo un infortunio gli impedì, in quella stessa stagione, di trionfare anche alle Olimpiadi di Roma dove i suoi compagni conquistarono l’oro. 

In Cile la Jugoslavia centrò le semifinali, dove venne sconfitta dalla Cecoslovacchia, firmando il miglior piazzamento mondiale di sempre di una nazionale slava, almeno prima del brillante terzo posto ottenuto dalla Croazia in Francia nel ’98. Quella stessa nazionale croata di cui Jerkovic fu il primo commissario tecnico al momento della separazione da Belgrado nel 1991. Jerkovic fu anche allenatore della Dinamo e, in Austria, del Villach e del Klagenfurth.

Da giocatore chiuse invece la sua carriera in Belgio, giocando poche partite nel Gand. 

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