Cronaca locale

Mosca Mondadori Volumi d’arte per riscrivere i valori dell’uomo

La parola chiave, nella sua vita, è "incontro": «La relazione crea arricchimento, nutre. I miei lavori nascono dal rapporto con le persone, dalla spiritualità che cerco e trovo sempre negli altri». Arnoldo Mosca Mondadori, milanese doc, lavora da anni nel mondo del sociale, vede la comunicazione mediatica anzitutto come un'opportunità, una risorsa per conoscere, interagire, creare delle collaborazioni e trasmettere delle idee. «Milano è l'ideale per cercare delle relazioni. Ha un fondo stimolante - dice -. Cammini per la città e senti l'energia che viene dalla terra». Dopo una laurea in filosofia in Statale inizia subito ad occuparsi di editoria, televisione e comunicazione (ha diretto una collana di libri per le case editrici Sperling&Kupfer e Frassinelli, è consulente, autore e conduttore televisivo). La sua ultima creatura porta il suo stesso nome ed è anzitutto la prova più concreta della sua personalità, sempre aperta verso l'altro e curiosa di ricercare qualità per trasmetterle: la Casa Editrice Arnoldo Mosca Mondadori, infatti, vuole anzitutto essere «una testimonianza di come l'arte possa portare dei valori» dice lui stesso. La prima collana della Casa Editrice si chiama "Le Arti", e vede personalità completamente diverse contribuire ciascuno a suo modo alla stesura di un volume. Vari artisti si mettono in relazione per esprimere un concetto, ognuno in modo diverso, secondo le sue inclinazioni, ma in modo da seguire un progetto, avere un fine comune: nomi come Ermanno Olmi, Michelangelo Pistoletto, o Ennio Morricone, Carlo Crivelli, come Gianna Nannini o Jannis Kounellis, infatti, si sono uniti intorno al progetto di Arnoldo Mosca Mondadori, e sono alcuni degli autori dei primi quattro titoli della collana. Si tratta di libri realizzati con tecniche di stampa artigianali, che hanno un valore parimenti concettuale ed editoriale: verranno, infatti, esposti nei più importanti musei del mondo, e solo in seguito potranno essere ritirati dalle aziende e i privati che ne hanno consentito l'esposizione, sempre che non vadano a far parte della collezione dei musei stessi. «Quello di Mondadori è un progetto ambizioso - commenta Ermanno Olmi -, ma non è detto che l'ambizione non sia una virtù.

L'arte non ha solo un valore contemplativo, deve suggerire anche degli interrogativi, coinvolgere ed essere diretta».

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