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Mosca, uccisi legale e cronista Erano legati alla causa cecena

L'avvocato è Stanislav Markelov, la giornalista Anastasia Baburova. Lui difendeva una cecena violentata da un colonnello russo, lei lavorava per il giornale della Politkovskaia

Mosca, uccisi legale e cronista 
Erano legati alla causa cecena

Mosca - Dopo quasi nove anni torna alla ribalta il caso di Elza Kungaieva, 18 anni, la ragazza cecena uccisa nel 2000 da un colonnello russo, Iuri Budanov. Oggi a Mosca sono caduti sotto i colpi di un sicario l’avvocato Stanislav Markelov, legale di parte civile nel controverso processo per l’uccisione della giovane, e la giornalista Anastasia Baburova, ferita dal killer che aveva appena freddato Markelov, e poi morta dopo alcune ore di agonia. La giornalista, collaboratrice del quotidiano Novaia Gazeta (la testata per la quale lavorava Anna Politkovskaia), era in compagnia dell’avvocato quando un uomo mascherato con un passamontagna si è avvicinato e ha sparato un colpo di pistola munita di silenziatore alla nuca di Markelov. Baburova ha cercato di inseguirlo ed è stata colpita anch’essa alla testa.

Il delitto Il "caso Kungaieva" esplose nel 2000: Iuri Budanov, un colonnello delle truppe corazzate russe, venne arrestato con l’accusa di aver stuprato e poi strangolato la ragazza. Elza era stata prelevata in casa dall’ufficiale - ubriaco, secondo diverse testimonianze - e da alcuni suoi uomini in circostanze mai chiarite completamente. Venne poi ritrovata nuda e senza vita in un vagone ferroviario nel villaggio di Tanghi, a sudest di Grozny, in Cecenia (Caucaso russo). Il colonnello sostenne di aver voluto "interrogare" la ragazza - nel vagone ferroviario - ritenendola una cecchina, ma senza portare elementi credibili. Nel 2003, venne infine condannato a 10 anni di carcere. Budanov è l’ufficiale russo di rango più alto condannato per crimini di guerra in Cecenia, ed è divenuto negli anni un simbolo degli abusi commessi dalle Forze armate nel corso delle due guerre combattute contro i separatisti nella repubblica caucasica.

La liberazione Meno di una settimana fa l’ufficiale è stato liberato per buona condotta, dopo 8 anni e 10 mesi di carcere e dopo che le sue ripetute domande di grazia, appoggiate da alti gradi dell’esercito e dai movimenti nazionalisti russi, erano state respinte. La sua liberazione ha scatenato manifestazioni di protesta a Grozny e la collera dei familiari della ragazza assassinata. Il legale della famiglia Kungaieva ucciso a Mosca, proprio oggi aveva dichiarato di voler presentare una istanza al tribunale internazionale di Strasburgo contro la liberazione anticipata di Budanov.

La sua morte potrebbe però essere legata anche ad altri casi clamorosi dei quali l’avvocato, difensore dei diritti civili, si occupava.

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