La mossa della Consulta: stop a "sindaci-sceriffi" Tosi: sentenza sbagliata

L’ampliamento dei poteri dei sindaci, stabilito nel pacchetto sicurezza del 2008, è illegittimo. La Consulta ridimensiona i poteri dei sindaci. Il sindaco di Verona: "Potevano risparmiarsela". L'opposizione esulta

La mossa della Consulta: 
stop a "sindaci-sceriffi" 
Tosi: sentenza sbagliata

Roma - L’ampliamento dei poteri dei sindaci, stabilito nel pacchetto sicurezza del 2008, è illegittimo. La Corte Costituzionale ha dichiarato "l’illegittimità incostituzionale" della che permette ai sindaci di adottare - anche al di fuori dei casi di "contingibilità e urgenza" - provvedimenti "a contenuto normativo ed efficacia a tempo indeterminato". A sollevare la questione davanti alla Consulta è stato il Tar del Veneto, al quale si era rivolta l’associazione "Razzismo no stop" contro l’ordinanza anti-accattonaggio del sindaco di Selvazzano Dentro.

La decisione della Corte Costituzionale Secondo la Corte Costituzionale, è stato violato il principio della previsione della riserva di legge relativa (stabilito nell’articolo 23 della Costituzione). "La norma censurata - si legge nella sentenza della Consulta -, nel prevedere un potere di ordinanza dei sindaci, quali ufficiali del governo, non limitato ai casi contingibili e urgenti - pur non attribuendo agli stessi il potere di derogare, in via ordinaria e temporalmente non definita, a norme primarie e secondarie vigenti - viola la riserva di legge relativa, di cui all’articolo 23 della Costituzione, in quanto non prevede una qualunque delimitazione della discrezionalità amministrativa in un ambito, quello della imposizione di comportamenti, che rientra nella generale sfera di libertà dei consociati. Questi ultimi sono tenuti, secondo un principio supremo dello Stato di diritto, a sottostare soltanto agli obblighi di fare, di non fare o di dare previsti in via generale dalla legge". Per la Consulta, anche il principio di uguaglianza dei cittadini (articolo 3) è stato violato, dal momento che normative diverse da città a città avrebbero stabilito una differenza negli «stessi comportamenti» che "potrebbero essere ritenuti variamente leciti o illeciti, a seconda delle numerose frazioni del territorio nazionale rappresentate dagli ambiti di competenza dei sindaci". Infine, come si legge nella sentenza, "si deve rilevare altresì la violazione dell’articolo 97 della Costituzione, che istituisce anch’esso una riserva di legge relativa, allo scopo di assicurare l’imparzialità della pubblica amministrazione, la quale può soltanto dare attuazione, anche con determinazioni normative ulteriori, a quanto in via generale è previsto dalla legge. Tale limite è posto a garanzia dei cittadini, che trovano protezione, rispetto a possibili discriminazioni, nel parametro legislativo, la cui osservanza deve essere concretamente verificabile in sede di controllo giurisdizionale".

Tosi: "Una sentenza sbagliata" Per Flavio Tosi è "sbagliata" la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha limitato i poteri dei sindaci, dichiarando parzialmente illegittima una norma introdotta nel luglio 2008, durante il governo Berlusconi. "Chi ha quel tipo di ruolo e resposabilità dovrebbe valutarne le conseguenze", ha affermato il sindaco di Verona, parlando a margine di un convegno sul federalismo a Milano. Secondo Tosi le ordinanze in questione sono state, infatti, "utilizzate bene dai sindaci" e la consulta "ha sbagliato" a limitarne i poteri. "Non dico che sia una sentenza politica - ha aggiunto - ma potevano risparmiarsela". L’esponente leghista ha poi tenuto a precisare che l’amministrazione comunale che guida ha emesso "ordinanze fatte di anno in anno, non a tempo indeterminato e non con contenuto normativo". Pertanto, "ci sentiamo tranquilli".

L'opposizione esulta Il Pd rivendica di aver segnalato per tempo l’incostituzionalità della norma. "Ormai dovrebbe essere chiaro - ha commentato il capogruppo democratico in commissione Affari costituzionali della Camera, Gianclaudio Bressa - perché sta diventando una consuetudine: le nostre pregiudiziali di costituzionalità, che il governo e la maggioranza hanno sempre sdegnosamente ignorato, si trasformano in sentenze di illegittimità costituzionale da parte della Consulta.

Ma allora, non farebbero prima a votare con noi le pregiudiziali invece di fare queste brutte figure davanti alla Corte?". "Se ascoltassero quello che dice l'opposizione la maggioranza e il governo farebbero risparmiare tempo alla Consulta e denaro agli italiani", ha concluso.

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