Musiche senza tempo, emozioni che Zena ripete tra le strade e i vicoli. Musiche e parole di un grande cantautore, scomparso da alcuni anni, che restano vive nei ricordi di tutti. Fabrizio De Andrè, genovese nell'anima e nei testi, capace di raccontare, anche in dialetto, vicende che restano nel cuore, viene ricordato a Fiera Primavera con liniziativa «Se parole e suoni fossero colori», proprio nella settimana del suo compleanno che avrebbe festeggiato proprio oggi.
Sedici grandi tele pensate e realizzate da Cinzia Ghigliano, una tra le più apprezzate interpreti femminili del fumetto d'autore italiano e illustratrice affermata e conosciuta a livello internazionale, che ha impresso nei suoi quadri la magia dell'incontro tra parole e immagini, suoni e colori. «Il mio sguardo sulle canzoni di De André - spiega lartista genovese - così le ho viste, così le racconto, con la sola cosa che Fabrizio non aveva dato loro: il colore».
È questo il tema portante della mostra che sarà proposta al padiglione C, iniziando, proprio dalla città natale di Faber, un cammino che la porterà nei prossimi mesi a visitare le principali piazze italiane da Torino a Palermo passando per Roma, Firenze e Milano.
Non è la prima volta che l'artista traduce in immagini testi d'autore, in precedenza i suoi pennelli avevano rappresentato le poesie di Pavese e quelle del poeta dialettale siciliano Buttitta, i lavori furono raccolti in due mostre che hanno ottenuto ampio consenso di pubblico e critica e, nel caso dei lavori dedicati a Buttitta, l'intero gruppo delle opere sarà inserito nel costituendo museo che la Regione Sicilia dedicherà al poeta.
Il progetto legato a De Andrè nasce nell'estate del 2004, quando la Ghigliano decise di affrontare non solo le canzoni di un monumento della musica italiana ma anche quella che lei stessa definisce «la colonna sonora di una vita», da qui la voglia di interpretare, dare vita, alle canzoni di Fabrizio. Da qui le 16 tele che interpretano 14 canzoni (a Khorakhanè sono dedicate tre tele) selezionate da differenti album. Dalla «Buona novella» infatti la scelta è caduta su L'infanzia di Maria, Il sogno di Maria e Tre madri, da «Non al denaro non allamore né al cielo» su Un malato di cuore e Il suonatore Jones, da «Creusa de ma» su Sidùn, A dumènega e D'a me riva, da «Rimini» su Andrea, da «Le nuvole» su Don Raffaè, mentre da «Anime salve» nascono le opere ispirate a Princesa, Khorakhanè, Le acciughe fanno il pallone e Ho visto Nina volare. Sedici opere che si potranno ammirare ascoltando le canzoni che le hanno ispirate, passeggiando sospesi tra musica e colori.
Un'emozione che verrà riprodotta e raccolta in un catalogo, che sarà presentato a maggio al «Salone del Libro» di Torino, che oltre a contenere la riproduzione delle opere, accompagnate a fianco dal testo delle canzoni, raccoglierà anche numerosi interventi degli artisti che hanno lavorato con De Andrè.
Musica quindi ma anche arte, in ogni sua forma.
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