Mostra Piazza della Minerva nei secoli

A Roma, ogni piazza ha la sua storia. E piazza della Minerva, a due passi dal Pantheon, non fa eccezione, anzi: quella piazza ne ha tante, di storie. C’è quella dei culti dell’antica Roma, raccontata dal nome stesso del luogo, in cui sorgeva il Tempio dedicato a Minerva; c’è la storia delle inondazioni del Tevere, incisa nelle lapidi murate sulla facciata della chiesa di Santa Maria Sopra Minerva; c’è la storia del processo a Galileo Galilei, celebrato proprio qui, nel convento dei domenicani oggi sede della Biblioteca del Senato «Giovanni Spadolini», ma che nel XVII secolo ospitò l’Inquisizione Romana. Poi c’è la storia dello strano elefantino del Bernini, noto come «il pulcin della Minerva», e la storia di Palazzo Fonseca, sede dal 1832 di uno degli alberghi storici di Roma. L’hotel della Minerva ha anche lui le sue storie da raccontare, interventi architettonici di cui vantarsi, ospiti famosi da ricordare, da Stendhal a José de San Martìn agli americani che vi si stabilirono durante la Prima guerra mondiale. Passando per piazza della Minerva, fino al 30 agosto si può entrare nell’hotel seguendo il filo di queste storie e visitare la mostra «I Tesori di piazza della Minerva», allestita nella lobby dell’albergo. Fotografie e curiosità ripercorrono la storia dell’hotel, della piazza e dell’evoluzione architettonica e sociale di quest'angolo di Roma. Vi si racconta come l’edificio, costruito nel 1620 per l’aristocratica famiglia dei Fonseca, di origine portoghese, venne trasformato poi in albergo per volontà del francese Giuseppe Sauve, venuto in Italia al seguito di Napoleone, che acquistò l’intero isolato nel 1810, come racconta una delle sezioni della mostra, «L’Ottocento, conversione del Palazzo Fonseca in hotel». Punto di ritrovo di artisti, soprattutto quelli del Grand Tour, aristocratici, uomini di Chiesa, per questo hotel passarono la principessa Massimo, vedova del duca Federico Cesi, che vi si rifugiò durante la Rivoluzione del 1789; lo studioso tedesco Ferdinand Gregorovius, che visse a Roma dal 1852 al 1874 per scrivere la storia di questa città durante il Medioevo; l’ultima imperatrice del Messico, Carlotta di Baviera, moglie di Massimiliano d’Asburgo. E poi Stendhal e George Sand, Papa Pio IX, venuto ad incontrare il Cardinale Aguirre, vescovo di Guayaquir.

Accanto alla storia di chi alloggiò nell’albergo, ci sono le storie illustrate nella sezione «Il Novecento, da Nervi a Portoghesi», dedicata alle ultime ristrutturazioni firmate da Pierluigi Nervi e Paolo Portoghesi. Da ammirare dal vivo, alzando gli occhi verso la cupola liberty della lobby.

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