Cronaca locale

Le mostre di Milano, una stagione a regola d’arte

Vittorio Sgarbi illustra il calendario definitivo degli appuntamenti culturali, da settembre al 2009: «Non c’è Roma, Venezia o Firenze che tenga»

È poco meno di un ciclone quello che si abbatte su Palazzo Marino. Una sterminata lista di nomi e movimenti artistici, più che il programma di una stagione di mostre, l’indice di un’enciclopedia universale dell’arte che va dall’antica Cina ai graffitari che potranno creare in diretta «opere che il Comune conserverà». «Non c’è Roma, Venezia o Firenze che tenga», maramaldeggia l’assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi alla sua prima uscita (ufficiale). Perché di quelle «ufficiose» l’eco rimbomba già quotidianamente dal giorno in cui Letizia Moratti l’ha voluto in giunta. Con le prevedibili conseguenze.
Il calendario, dunque, che dovrebbe essere per il prossimo anno, ma tracima come fiume in piena e parte dal «Jean-Michel Basquiat Show» che sarà inaugurato alla Triennale il prossimo 20 settembre, arriva addirittura al 2009 con il grande sogno di Sgarbi di un progetto che celebri «La formazione di Caravaggio tra Veneto e Lombardia» in una mostra divisa tra quattro città (Milano, Roma, Napoli e Palermo). Sempre nel 2009 Bramante e Bramantino, Edward Hopper, Grant Wood, De Latour, Arcimboldo. Un pacchetto di ben cinquantasette eventi che, ad ascoltare il critico d’arte, sono destinati a diventare ben di più grazie anche all’intervento degli sponsor «che si sono già fatti avanti numerosissimi». Forse attirati dal nuovo Sgarbi nel motore della macchina culturale milanese.
Tornando al presente, dopo Basquiat si prosegue già il 22 settembre alla Fondazione Arnaldo Pomodoro con la rassegna dedicata a Jannis Kounellis. A Palazzo Reale parte da ottobre con «Umberto Boccioni, pittore e scultore» la marcia di avvicinamento al 2009, centenario del futurismo, probabilmente il movimento artistico più importante del Novecento nato proprio a Milano in quelle stanze di corso Venezia dove Filippo Tommaso Marinetti cominciò a mettere sottosopra il mondo dell’arte. Sempre per un centenario, «Franco Albini. Costruire la modernità» sarà dal 28 settembre alla Triennale, con la firma prestigiosa dell’allievo Renzo Piano. Dal 5 ottobre a Palazzo Reale, con un’anteprima di dieci tele per la settimana della moda, la retrospettiva dedicata a Tamara De Lempicka. Il 16 ottobre cade anche il centenario della nascita di Dino Buzzati, ricordato alla Rotonda della Besana. Mentre la Biblioteca di via Senato si dedicherà al «Manzoni illustrato». Cent’anni a ottobre anche per il Circolo filologico, celebrato con letture in milanese di Carlo Porta, Delio Tessa, Dino Buzzati e Lalla Romano. Mostra e un ciclo di incontro per «Israele, arte e vita». E poi al Poldi Pezzoli i capolavori della collezione Borromeo. Alle Stelline a novembre Arturo Martini, mentre dicembre sarà il mese di Marco Lodola, dei «Ritratti del Fayum dal museo del Cairo» e di Grazia Toderi al Pac. Per l’Aida di sant’Ambrogio il Fondo Ricordi festeggerà i due secoli della casa d’incisione con una mostra dedicata all’opera.
Nuovo anno e si riparte. Da gennaio alla Fondazione Mazzotta ci sarà Paul Klee, mentre «Kandinskij e l’astrattismo storico» sarà da febbraio a Palazzo Reale. Dove la «Cina del primo impero (221 a. C.-300 d. C.)» consentirà di vedere i guerrieri di terracotta. A seguire le installazioni di Davide Coltro, David Lachapelle, Luigi Serafini, lo straordinario pittore sardo Brancaleone da Romana, Philip Pearlstein, Ivan Theimer, Gianfranco Ferroni, Degas, Arturo Ghergo.

A ottobre a Palazzo Reale Francis Bacon, «Eros e thanatos» e per il futurismo Giacomo Balla.

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