Gli Etruschi, fra le civiltà antenate degli italiani quella più misteriosa e affascinante, nel  rapporto, di per sé carico di arcano, con la spiritualià e il divino e con le pratiche a essi  connesse sono i protagonisti della mostra «Gli Etruschi e il Sacro. Da Fiesole a Sovana» che  dopo essere stata ospitata per due mesi con un buon numero di visitatori al Museo Civico  Archeologico di Fiesole, arriva ora - a conclusione di un viaggio che ha unito due delle più  importanti città etrusche della Toscana - a Sovana, in provincia di Grosseto. In vista,  ovviamente, della stagione balneare che porterà sulle coste della Toscana meridionale migliaia  di vacanzieri.
 L'inaugurazione è in programma sabato 9 luglio alle ore 12 nel Palazzetto Pretorio, dove la  mostra resterà aperta sino al 25 settembre. L'esposizione porta a Sovana alcuni oggetti  straordinari: tra questi due statuette in piombo raffiguranti due personaggi di Sovana, Zertur  Cecnas e Velia Satnea. Due figure, un uomo e una donna, nude e con le mani legate dietro la  schiena, che evocano fascino e mistero. Sulla gamba destra, entrambe recano un'iscrizione  onomastica incisa: rispettivamente, zerturcecnas, quella maschile, e velia satnea quella  femminile. Uniche nel loro genere e risalenti al III secolo avanti Cristo, sono state rinvenute  in una tomba della necropoli di Sovana nel settembre del 1908. 
 Queste statuette furono deposte nella camera mortuaria in un secondo momento, circa tre secoli  dopo che la tomba era stata costruita, e il fatto che le due figure abbiano le mani legate  dietro la schiena, le collega verosimilmente a una maledizione nella quale i due personaggi  furono coinvolti. Esse rappresentano un esempio significativo di pratica magica.
 Per l'occasione torneranno a Sovana alcuni reperti etruschi provenienti dal territorio sovanese  donati nel 1878 dall'Accademia Colombaria di Firenze al museo archeologico di Fiesole nell'anno  della sua costituzione. L'Accademia scavò, infatti, tra il 1859 e il 1861, alcune tombe nella  necropoli etrusca di Sovana e molti fra i reperti recuperati nell'occasione entrarono a far  parte delle collezioni del Museo Etrusco di Firenze, mentre un piccolo nucleo fu invece donato  al Museo fiesolano.
 «Questa mostra - dice il sindaco di Fiesole Fabio Incatasciato - rappresenta il punto di  contatto fra due luoghi importanti per la storia etrusca, Fiesole e Sovana. La nuova e fruttuosa  sinergia che si è venuta a creare fra Comune di Fiesole, Comune di Sorano e Soprintendenza per i  Beni Archeologici della Toscana offre al pubblico, per la prima volta, collezioni museali  straordinarie».
 «Con questa mostra è iniziato un rapporto di forte collaborazione con Fiesole nel segno degli  Etruschi - afferma Pierandrea Vanni, sindaco di Sorano -. La mostra è anche la testimonianza di  come si possano garantire manifestazioni espositive di qualità pur in un momento molto difficile  per la cultura».
 «Fiesole e Sovana hanno lavorato insieme per realizzare questa mostra: questa è già una cosa  importante - ha detto Marco De Marco, conservatore dei musei di Fiesole - .
Mostre, a Sovana «gli etruschi e il sacro» con i tesori di Fiesole
Dopo due mesi al museo della cittadina alle porte di Firenze, l'esposizione con molti pezzi straordinari come le statuette di Zertur Cecnas e Velia Satnea, giunge in provincia di Grosseto in occasione della stagione balneare che porterà in Maremma migliaia di turisti
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