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MotoGp, al Mugello la Ducati punta su Stoner

Qui il Dottore ha sempre vinto da quando si corre. Ma l’australiano leader del mondiale lancia la sfida: "Adoro questa pista". Moto speciale per Loris in difficoltà

MotoGp, al Mugello 
la Ducati punta su Stoner

Mugello - L'appuntamento è di quelli speciali, perché vincere al Mugello da un gusto particolare. La pista è una delle più belle, affascinanti e difficili del mondo, con un lungo e veloce rettilineo, curvoni da brividi, chicane tecniche e nessun punto banale. Come dire che qui il pilota fa la differenza e infatti, non a caso, qui Valentino Rossi è imbattuto da quando esiste la MotoGP, dal 2002. Da cinque anni, quindi, Valentino sale sul gradino più alto del podio e il Gp d'Italia ha sempre rappresentato una tappa cruciale nella stagione del campione di Tavullia. Lo sarà anche quest'anno, con Rossi che deve recuperare 21 punti su Casey Stoner, un pilota tanto giovane quanto veloce e determinato, aiutato da una super Ducati.
«È la Desmosedici che fa la differenza, ma Stoner è davvero bravo» è il riconoscimento del fenomeno, che arriva all'appuntamento con gli appassionati italiani con qualche dubbio, dettato soprattutto dalla scarsa velocità della sua Yamaha e dalle inaspettate difficoltà delle gomme Michelin, fino a oggi decisamente inferiori alle Bridgestone, quattro volte su cinque sul gradino più alto del podio. Rossi ha grandi motivazioni, vuole dimostrare di essere ancora il pilota più forte e deve assolutamente tornare al successo, per ridurre il distacco da Stoner e mettere fine a piccole polemiche che potrebbero trasformarsi in fardelli fastidiosi. «La M1 - è la sua analisi - va molto bene ed è anche leggermente migliorata in rettilineo. Ma le Ducati fanno paura».
Sarà dura per Valentino imporsi, perché al Mugello, ancora una volta la moto italiana potrebbe essere avvantaggiata e quella toscana è una delle piste preferite di Stoner. «Il Mugello mi piace moltissimo - afferma con la solita tranquillità -, ma piace molto anche a Rossi, che qui ha vinto tante volte. La Desmosedici dovrebbe adattarsi bene al circuito e anche le gomme Bridgestone saranno competitive: ci sono tutti gli ingredienti per fare bene anche stavolta».
Sul circuito di proprietà della Ferrari va fortissimo anche Loris Capirossi, che nel 2000 fu il primo pilota italiano a trionfare in 500 al Mugello, dopo una spettacolare sfida con Rossi e Biaggi, e negli ultimi sei anni è salito quattro volte sul podio. Ma con le nuove 800, Loris fatica, non riesce a guidare come sa e come dovrebbe e fin dai test invernali ha subito la freschezza del compagno di squadra. È la prima volta che accade e a Le Mans Capirossi aveva detto chiaramente: «La Ducati mi deve aiutare». Sembrava una richiesta destinata a rimanere inascoltata, visto quello che sta facendo Stoner, invece al Mugello è arrivato per Loris un motore speciale, rivisto nel comando elettronico dell'acceleratore e in alcuni particolari meccanici: un grande sforzo quello dei tecnici bolognesi capitanati dall'ingegnere Filippo Preziosi e Capirossi farà di tutto per ripagare tanta fiducia. «Sono davvero contento - dice, per la prima volta in compagnia del neonato figlio Riccardo e rinfrancato anche a livello psicologico - è un segnale molto positivo. La Ducati avrebbe potuto fregarsene, visto che la moto è vincente, invece hanno fatto di tutto per assecondare le mie richieste: è la migliore conferma che sono importante per loro».


Capirossi ha bisogno di un buon risultato, così come Marco Melandri, galvanizzato dopo il secondo posto sotto il diluvio della Francia. Anche Marco, come Loris, ha avuto un inizio di stagione difficile e salire sul podio al Mugello, impresa mai riuscita in MotoGP, sarebbe un risultato importante.

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