Quando alla fine dell’anno scorso venne ufficializzato che il primo Gp del 2008 si sarebbe corso di notte, alle 23 ora locale del Qatar, tutti pensarono che il pilota da battere sarebbe stato Valentino Rossi. In tanti consensi entusiastici, il più scettico sembrava proprio lui, Valentino, il pilota abituato nella vita di tutti i giorni a vivere più con il buio che con la luce del sole. «Le gare di moto andrebbero fatte di giorno», aveva detto in tempi non sospetti, prima cioè di scendere in pista. La sessione di prove disputata giovedì e venerdì scorso sul circuito del Qatar, gli ha tolto i dubbi sulla bontà del favoloso impianto illuminante («in effetti, hanno fatto un ottimo lavoro»), ma ha fatto aumentare quelli sulla possibilità di riprendersi il titolo, dopo due lunghissimi anni di astinenza. Gli ultimi test prima dell’inizio del mondiale hanno confermato che il pilota da battere rimane il campione del mondo Casey Stoner, con Rossi inaspettatamente in difficoltà. Dopo essere stato velocissimo per tutto l’inverno, il campione della Yamaha gommata Bridgestone ha faticato moltissimo in mezzo al deserto e non certo per problemi di luce. «Non siamo riusciti a trovare trazione sul posteriore a causa del freddo (14 gradi sull’asfalto, ndr)» ha commentato preoccupato il Dottore, che ha chiuso le prove invernali con un poco incoraggiante decimo posto, quarto di quattro Yamaha in pista, le altre tre con i tanto criticati, da Valentino, pneumatici Michelin.
Vista così sembrerebbe un mezzo disastro, ma la realtà è un po’ differente, perché se il tempo sul giro non è stato entusiasmante, il passo-gara, che poi è quello che conta veramente, non è male. Anche se, in questo momento, Stoner sembra imbattibile, o quasi. A Madonna di Campiglio, in occasione della presentazione ufficiale, il campione australiano aveva dichiarato di sentirsi «l’80% più forte dell’anno precedente».
I test invernali hanno dimostrato che non si è trattato di una «sparata»: in Qatar, come era già successo a metà febbraio a Jerez, Stoner è stato inavvicinabile. «L’impressione - ha commentato serafico dopo il primo test con le luci artificiali - è di giocare al videogame “Need for Speed”! L’aspetto più interessante è che essendo la visibilità più bassa, perlomeno per le imperfezioni dell’asfalto ci si deve fidare molto di più del proprio istinto».
Forse è per questo che Stoner è andato così forte, fatto sta che quello che ha fatto nei due giorni in Qatar ha dell’incredibile: giovedì, dopo quattro giri aveva già fatto un tempo che non sarebbe più stato avvicinato da nessuno per il resto della giornata, mentre venerdì è rimasto ai box per due ore e mezza, ha fatto «divertire» gli avversari, poi è entrato in pista e dopo tre giri era già davanti a tutti, ancora una volta con un distacco abissale.
Nonostante la novità delle luci artificiali, il pilota della Ducati e i suoi rivali hanno girato più forte del 2007 con il sole, confermando che l’idea di correre sotto i riflettori non è poi così diabolica. Piuttosto, è il freddo a creare problemi alle gomme, che faticano a entrare in temperatura, tanto che nei due giorni di prove sono finiti a terra Capirossi, Melandri, Hopkins, West, oltre allo stesso Stoner.
«Ma al di là della temperatura - ha detto Andrea Dovizioso, il debuttante in MotoGP che in Qatar è risultato il migliore tra i cinque piloti italiani in pista - è davvero una bella sensazione». Quello dei debuttanti, ce ne sono ben quattro, è un altro tema che rende interessante il 2008, al di là della sfida Stoner-Rossi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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