Il Motor Show volta pagina e sale nell’olimpo dei Saloni

Da quest’anno è ufficialmente «internazionale». Tutte le novità

Piero Evangelisti

da Bologna

«Salone internazionale dell’automobile», d’ora in poi lo chiameremo così, il Motor Show di Bologna, che tra pochi giorni festeggerà l’apertura della 31ma edizione, una definizione che fa la differenza, non per il pubblico, per fortuna, che continuerà a godere di tutto ciò che la manifestazione ha finora sempre offerto, ma per tutto il mondo che gravita intorno all’auto. Non si discosta dal suo stile, assolutamente unico, Alfredo Cazzola, grande patron della rassegna bolognese, nel sottolineare l’importanza del riconoscimento. «Bella scoperta» è lo slogan del Salone, che come speciale testimonial ha scelto una scarmigliata leonardesca Gioconda alla guida di una cabriolet (autore Armando Testa) che interpreta al meglio la dinamicità della rassegna bolognese, fantasmagorico e trasgressivo mix tra prodotti di serie e spettacolo.
«Vedere, toccare e provare è la ricetta che ha permesso al Motor Show di Bologna di poter contare ogni anno oltre 1,2 milioni di visitatori», parole di Cazzola. Sul «provare» non ci sono dubbi, perché lo scorso anno quasi 50mila visitatori hanno potuto guidare sui percorsi, realizzati nelle aree esterne, le vetture dei loro sogni. Crescerà, per il «vedere e toccare», dal 7 al 17 dicembre, anche il numero dei visitatori dell’edizione 2006, innanzitutto perché le giornate di apertura saranno 11 e l’accesso alla zona fieristica sarà più agevole, favorito dal ripristino dei treni speciali e dall’apertura (10 mesi prima del previsto, un altro piccolo miracolo di Alfredo Cazzola) del nuovo casello autostradale «Bologna Fiera», che consentirà di accedere all’area senza dover percorrere la tangenziale del capoluogo emiliano.
Gli 11 giorni di apertura al pubblico saranno preceduti da intense attività, con numerosi convegni dove affluiranno tanti top manager delle case automobilistiche e anteprime dei prodotti in esposizione. Si comincia dalla sera del 4 dicembre, in piazza Maggiore, con la Smart Fortwo di seconda generazione sulla quale il gruppo DaimlerChrysler conta moltissimo, protagonista di uno spettacolo curato da Valerio Festi, artefice dell’inaugurazione dei Giochi olimpici di Torino.
Il giorno dopo, al Salone, saranno tolti i veli a 114 novità a quattro ruote, 14 delle quali in prima mondiale, ospitate nei 90mila metri quadrati coperti della rassegna bolognese, che può contare su una superficie utile esterna di ben 140mila metri. Fari dunque puntati su Opel Astra 2007, Toyota Auris (l’erede di Corolla), Ford C-Max e tante anteprime proposte da costruttori cinesi e da importatori di questi modelli nel nostro Paese, che occupano, da soli, uno dei padiglioni del Motor Show bolognese.
Altre due novità mondiali arriveranno dal Gruppo Volkswagen, una nuova Cross nel solco di CrossPolo e CrossGolf, e una Skoda, anche questa probabilmente carrozzata per l’uso nel tempo libero. Fortissima la presenza dell’industria italiana, a cominciare dalle Alfa Romeo 147 e GT in versione Q2. Dalla Lancia arrivano la lussuosa Thesis Sport, la Delta HPE (concept di fronte al quale sognare è lecito) e la Ypsilon Blue&Me, mentre Fiat schiera la Croma in Model year 2007 insieme alle Panda 100HP e PandaPanda finora viste soltanto a Parigi. Presenti la Ferrari con tutti i modelli in produzione, la Maserati con la Gransport Contemporary Classic e la Lamborghini con la versione roadster della Murcièlago LP640.

A fronteggiare l’offensiva cinese, sono compatti gi altri costruttori asiatici, giapponesi e coreani, nel proporre importanti novità: dalla Mitsubishi Outlander alla Kia Cee’d, da Lexus 600h a Nissan Qashqai, da Daihatsu Materia alla concept Suzuki Splash. E poi ci saranno tanti giovani best-seller, come la Mini di seconda generazione, le Honda Civic Type R e S, la Citroën C4 Picasso e la Volvo C30.

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