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"Carlos bravo appena operato. Macché eroico, non è un tennista"

Il medico dei piloti analizza l’impresa dello spagnolo: «Per chi guida è fattibile, in altri sport sarebbe stato incredibile»

"Carlos bravo appena operato. Macché eroico, non è un tennista"

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Ferrari di coppia

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«Vado subito a farmi togliere l'appendice. Sembra che dopo l’operazione si vinca la gara...». Scherza Lando Norris postando una foto che lo ritrae accanto a Carlos Sainz che fa vedere il “cerottone” che copre la ferita dell’operazione a cui si è sottoposto d’urgenza due settimane fa a Gedda. Lui firmerebbe per farsi operare e poi vincere visto che è alla quattordicesima apparizione sul podio senza esser mai arrivato davanti a tutti. Un record di cui farebbe volentieri a meno. Come dell'appendice o delle tonsille. Correre in Formula 1 due settimane dopo un’operazione può essere considerato eroico? Non esageriamo dai.

Non è banale, ma gli eroismi sono altri. «Eroico no, no davvero - ci spiega Riccardo Ceccarelli, il dottor Formula 1, l’uomo che ha fondato Formula Medicine - Oggi si tratta di un’operazione molto poco invasiva. Sicuramente ogni caso è a sé, bisogna vedere in che condizioni era l'appendice quando è stata operata, quanto era il livello di infiammazione. Ci sono tante variabili che differenziano i casi, ma diciamo che risalire in macchina a distanza di 15 giorni dall’operazione, quindi con un buon tempo di guarigione, consente di controllare con gli antinfiammatori il dolore, sempre che sia rimasto».

Il resto magari lo fa l’adrenalina e fa passare ogni dolore. Carlos sembrava molto più dolorante dopo le qualifiche che dopo la gara, quasi che le bollicine Ferrari, spruzzate per la prima volta quest’anno dopo i podi arabi, avessero funzionato anche da medicina. «E poi è vero che il pilota è stretto dalle cinture, ma è anche seduto – continua Ceccarelli – non c’è quello sforzo addominale che ci può essere in sport come il calcio o come il tennis. Per un tennista o un calciatore sarebbe stato eroico tornare in campo 15 giorni dopo un’appendicite, non per un pilota». Detto questo Carlos merita comunque un grande applauso: «È stato bravissimo a trovare subito il ritmo per vincere la gara e a gestire poi se stesso e le gomme. Ma a vederlo camminare verso il podio dopo la vittoria sembrava una persona del tutto normale, senza problemi dovuti ad un’operazione chirurgica. Potrebbe aver sentito dei dolori in quei movimenti particolari che sollecitano la parte addominale (come uscire dall’auto, ndr) ma sarà stato un dolore gestibile. Diciamo che ha avuto un ottimo recupero, ma non eroico».

Viva la sincerità.

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