Motori

Stop ad arcobaleni e slogan politici: i cambiamenti in Formula Uno

Le novità verranno introdotte all'interno del Codice sportivo delle manifestazioni che si svolgono sotto l'egida della Federazione internazionale

Stop ad arcobaleni e slogan politici: i cambiamenti della Fia in Formula Uno

Basta arcobaleni, messaggi pro LGBT o Black lives matter: la Fia decide di fermare il fenomeno della diffusione di messaggi politicizzati da parte dei piloti nel weekend di gara. Nel caso in cui si volesse fare qualche genere di rimostranza, il tutto dovrà essere approvato preventivamente dalla stessa Federazione.

Non solo Formula Uno, dato che tale novità verrà introdotta nel Codice sportivo di tutte le manifestazioni motoristiche che si svolgeranno sotto la gestione della Fia. Si fa riferimento, nello specifico all'articolo 12.2.1, il quale sancisce che la sanzione prevista si abbatterà su chiunque si renda protagonista di"diffusione e esibizione di dichiarazioni o commenti politici, religiosi e personali, in particolare in violazione del principio generale di neutralità promosso dalla Fia ai sensi del suo Statuto". Neutralità politica dello Sport che diviene quindi anche nelle competizioni motoristiche principio etico di riferimento, così come già sancito all'interno del Codice Etico del Cio (Comitato olimpico internazionale) al pari di quello di universalità.

I precedenti

Tra gli episodi più celebri in Formula Uno, ad esempio, si annovera quello di cui si rese protagonista Lewis Hamilton alla fine della gara 2020 al Mugello: dopo la vittoria, il pilota di punta della Mercedes indossò una maglietta con su scritto, tradotto dall'inglese, "Arrestate i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor".

Non solo il sette volte campione del mondo di Formula Uno Lewis Hamilton, comunque, dato che tra i piloti più attivi è sempre risultato anche Sebastian Vettel. Il suo non sarà più un problema da gestire per la Fia, dato che si è ritirato al temine della stagione conclusasi da poco. Ma come dimenticarsi delle rimostranze messe in atto dall'ex pilota della Aston Martin in occasione del Gp di Ungheria 2021 quando, per opporsi alle leggi anti LGBT promosse dal premier Viktor Orban, si presentò il giovedì in occasione delle prove libere indossando un paio di scarpe arcobaleno. Oppure quando la domenica della gara indossò e rifiutò di togliere la maglietta arcobaleno con la scritta "Same Love". In Canada, invece, il pilota tedesco aveva sfoggiato una maglietta con su scritto "Fermate l'estrazione delle sabbie bituminose-crimine climatico del Canada", scatenando un mare di polemiche tra le autorità dell'Alberta.

Cambiano le regole

Ora, per pensare di poter dare vita a una protesta in pista o nel paddock contro un evento politico, bisognerà rientrare nei temi che "sono stati preventivamente approvati per iscritto per le competizioni internazionali o dagli organi competenti per le competizioni nazionali nell'ambito delle loro giurisdizioni".

Commenti