Mou apre Appiano, cosa accadrà a Balotelli?

Oggi l’Inter si allenerà in pubblico. Ieri Mario ha fatto retromarcia in auto per sfuggire ai tifosi. Raiola: "Mobbing? Interessante parlarne". Dove andrà? Al Milan? Al Manchester? Il tormentone è iniziato

di Gianluca Calcione

Marcia indietro? Balotelli l’ha fatta solo in auto. Imbufaliti? Tutti. Parli dell’Inter e c’è solo SuperMario. No, società, squadra, fors’anche i tifosi, non lo sopportano. L’Inter è imbufalita con il bambolone: ha gettato la maglia e calpestato ricordi che forse faranno storia. L’Inter batte il Chelsea e tutti parlano di Balotelli (nella foto). L’Inter va in estasi col Barcellona e tutti si perdono solo dietro alle bambinate del pierino. L’autoflagellazione è totale. Ieri altra giornata di passione, in attesa di deflagrazioni. Ad Appiano Gentile allenamento tra silenzi e indifferenza. Niente urla e insulti, quiete in attesa di una tempesta. Anche se, di solito, la quiete segue la tempesta. Ma all’Inter non c’è regola che tenga. Balotelli verrà multato per fatto e misfatto. I compagni lo hanno lasciato nella sua solitudine, ad allenarsi con chi non ha giocato contro il Barcellona. E quando si è trattato di lasciare Appiano, sul rombante macchinone, ecco il primo ed unico passo indietro: i tifosi fermano Quaresma fuori dei cancelli per chiedere autografi. SuperMario vede e provvede: retromarcia per scappare da un’altra uscita. Sgommata e via, inseguito dall’insulto di alcuni tifosi meglio appostati. Potrebbe essere stata l’anteprima all’allenamento di oggi. Mourinho ha fatto strappo alla regola e concesso le porte aperte per giornalisti e pubblico. Un premio ai tifosi o una furbata per vedere l’effetto che fa trovarsi Balotelli sotto mano?
Intanto cercasi pompieri. Ieri ci ha provato l’amministratore delegato Paolillo, il solito fustigatore della prima ora che, solitamente, rinfodera gli artigli dopo aver ascoltato Moratti. Anche stavolta. Aveva promesso pene durissime, ieri si è fatto più umano. «Mi auguro che Balotelli si scusi con i gol. Speriamo che anche per lui arrivi presto l’età in cui capire che così non si fa». Glielo ha detto pure Mancini dall’Inghilterra: «Mario è un bravo ragazzo, ma certe cose non si fanno».
Serve, soprattutto, arrivare a fine stagione senza altri danni. Domina l’idea di una separazione, nonostante l’opposizione di Moratti. Milan? Manchester City? Arsenal? Non è il caso di dirlo adesso. E, infatti, Mino Raiola, manager di Balotelli, una volpe che in queste storie ci sguazza, ha rimesso le cose a posto. «Mai parlato con Moratti e soprattutto mai chiesta la cessione del giocatore». Ti pareva? Secondo tattica collaudata, devono essere gli altri a chiedergli il favore di cambiar aria. È successo anche con Ibra. Ma siccome Raiola non è nato ieri, ecco che infila veleno tra le pieghe delle Balotellate. «Mario si è fatto provocare dal pubblico. Ma la vera domanda è questa: perché l’hanno fischiato? In 40mila sapevamo quello che gli aveva detto Mourinho? Ho già visto un episodio simile proprio con Ibrahimovic. È molto strano». E figuratevi se gli sarà sfuggito lo strano modo di Mou nell’incitare Balotelli: non proprio parole da gentleman, come si intuisce da filmati su internet. Ma potrebbe essere un modo per caricare il giocatore. Chissà?
Invece Raiola non ha smentito l’idea di portare l’Inter in tribunale per mobbing nei confronti del giocatore. «Che sia vero oppure no, tengo per me quale sia l’intenzione». Dire e non dire, per dire. Raffinato.

Con spiegazione: «Non ho mai parlato di cause, ma credo sia interessante parlare di mobbing perché Pandev è arrivato all’Inter grazie a una causa per mobbing. Quindi se uno più uno fa due...», ovvero via dove gli pare. L’Inter rischia di rovinarsi altre giornate di gloria.

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