Mourinho chiede aiuto a Moratti

MERCATO Stop alla cessione di Materazzi: «Voglio quattro centrali: due in campo, uno in panchina e uno in tribuna»

nostro inviato ad Appiano Gentile
«La situazione non è facile. Se parte Suazo e arriva Pandev allora va bene. Va via Vieira ma recupero Thiago Motta e Stankovic, si opera Materazzi e rientra Samuel e va ancora bene. Ma se perdo Chivu e non ho neppure Santon allora la situazione non è facile». Quasi buttato lì ma è evidente che Josè Mourinho cerca rinforzi. Fa: «Mancano ancora cinque mesi per finire, sono d’accordo con Moratti, non si può fare tutto di fretta ma al 31 gennaio manca ancora molto, qualcosa può succedere anche se nessuno si deve aspettare affari importanti». Poi continua: «Bisogna avere fortuna e un buon gruppo. La risposta di chi è entrato a sostituire gli assenti è stata ottima, molto positiva, e questo porta ad avere fiducia. Io credo che poi assieme alla fortuna occorra la capacità di rispondere alle difficoltà, c’è l’esempio di Muntari che ha fatto il terzino sinistro, anche Pandev in una situazione di emergenza potrebbe essere impiegato in quella posizione. Io vorrei un giocatore, farei stare più tranquilla il resto della squadra ma non mi sento di chiedere niente alla società che ha lavorato molto bene questa estate. Se non arriva nessuno...».
Discorso già fatto subito dopo l’incidente di Chivu, il cui decorso post operatorio sembra scivolare tranquillo, se si può definire tale una degenza delicata, con il romeno al momento ancora in terapia intensiva anche se ufficialmente il giocatore è in regime particolare anche per evitargli l’assalto dei media. Ma lo scontro di Verona ha spinto l’Inter a concentrarsi sull’esterno basso di sinistra, con un solo nome sul taccuino di Josè, quello di Kolarov. Inutile negare le difficoltà, Lotito non può permettersi altri passi falsi dopo Pandev, la tifoseria non aspetta altro per fare una piazzata, l’Inter deve lavorare con discrezione, e soprattutto alzare l’offerta. L’intervento in artroscopia cui è stato sottoposto ieri Materazzi ha accentuato l’emergenza. L’Inter lo ha tolto dal mercato dopo essere stato a un passo dal Panathinaikos. Giovedì sera il dg del club greco Kostas Antoniou si è incontrato con Vigorelli, agente di Materazzi, e si dava l’affare già concluso. I tempi di recupero di Matrix non saranno quelli di un ventenne come Santon che resta peraltro ancora fra i non convocati per l’ultima di campionato con il Siena. Mourinho ha finto ottimismo: «Io ne voglio quattro di centrali difensivi, due in campo, uno in panchina e uno in tribuna. Ci siamo, quando rientrerà Materazzi saremo al completo». Ma il buco è a sinistra con davanti cinque mesi al termine della stagione.
Ieri Josè, incalzato, è tornato sull’argomento Balotelli: «Quando un giocatore avverte una situazione negativa attorno a se può commettere degli errori. Ma un applauso di tre secondi...Non capèisco la reazione del potere, quella multa non gli ha fatto bene. Io continuo a ripetergli che deve entrare in campo e dimenticarsi di tutto, non sentire niente, giocare e poi tornare a casa. Ma so che non è facile. Preferisco guardare cosa fa in campo e mercoledì a Verona è stato fantastico, ha giocato per la squadra. Poi devo ammettere che ci sono giocatori africani che vengono a giocare in Europa e a certe cose non fanno neppure caso, anche se Mario ha tutto il diritto a non farle passare. Mi è spiaciuto solo che si sia scusato in ritardo». Ma questo gli ha permesso di rilevare un atteggiamento curioso: «Sono stati squalificati due miei assistenti che non erano neppure in panchina ma al fianco. Due persone che hanno finito la partita, quindi non avevano fatto niente di speciale. Strano, così come è stata strana la squalifica di Maicon proprio alla vigilia di Juventus-Inter. E poi mi sono accorto che ai miei colleghi gli arbitri chiedono di stare calmi, di lasciarli fischiare in santa pace, mentre invece con me ci sono gli sprint per ammonirmi. E questa è una differenza che ho notato. Poi è stata multata la società per i cori razzisti a Luciano. L’Inter è un club che ha nel nome il suo programma, Internazionale, aperto a tutti, quei tifosi non sono i nostri tifosi.

Io vorrei che i giocatori africani delle altre squadre quando affrontano l’Inter non sentano quello che devono sentire Muntari e Mario».
Questa sera il Siena, non convocati Cambiasso e Muntari, in panchina un manipolo di ragazzini: Donati, Stevanovic, Crisetig, Alibec e Arnautovic.

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