Cronaca locale

«Movida selvaggia», i residenti esausti girano un film su una vita insonne

Un film girato dai residenti del quartiere Ticinese per raccontare il degrado acustico cui sono sottoposti giorno e notte. Si intitola «Movida selvaggia» ed è stato interpretato dagli stessi abitanti nel ruolo di attori. Un video di 60 minuti a metà tra il documentario e lo sceneggiato, prodotto dal comitato La Cittadella e dal Coordinamento comitati milanesi e realizzato da Claudio Bernieri, con le musiche di Mario de Taranto. Protagonista del film l’assessore comunale alle Attività produttive, Giovanni Terzi, inconsapevolmente trasformatosi in «attore» e finito sul «set» nel corso di un convegno alle Colonne di San Lorenzo. Come osserva Bernieri, «il film racconta la storia di un gruppo di residenti di via Vetere che, stanchi del degrado causato da otto bar fracassoni, partono per Roma, Genova e Bologna, intervistando amministratori come il sindaco della capitale Gianni Alemanno e chiedendo loro ricette e regole contro la movida selvaggia. Nel video inoltre descrivono la loro odissea di cittadini reclusi in casa, con il frastuono dei locali che non lascia un attimo di riposo a mamme, pensionati e casalinghe».
L’episodio centrale del film è quello che vede come protagonista l’attuale assessore alle Attività produttive. «I residenti di via Vetere - sottolinea Bernieri - hanno organizzato un convegno sulla situazione dei Navigli invitando Terzi, che ha promesso loro di istituire un “tavolo della notte“. L’obiettivo era permettere a esercenti e residenti di discutere sulle regole della movida. Un tavolo che, a due mesi dalla fine della lavorazione del film, non è ancora iniziato. Anzi l’assessore Terzi, smentendo ciò che ha dichiarato, e che è stato ripreso nel documentario, si è rifiutato di fare partire questa iniziativa». Un’accusa respinta al mittente dallo stesso Terzi: «Il tavolo permanente in realtà esiste e ha iniziato a riunirsi da giugno.

Il Coordinamento dei comitati lamenta di non essere stato invitato a farne parte, ma il Comune ha preferito includervi i Consigli di zona in quanto, essendo stati legalmente eletti, sono più rappresentativi».

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