Cronaca locale

Mozart alla prima della Scala Uovo contro l'auto di Monti e applausi all'Inno di Mameli

Il Don Giovanni diretto dal maestro Daniel Baremboim per la prima scaligera. Sul palco reale Napolitano e Monti. Presenti anche Barbara Berlusconi e Pato. Gallery

Mozart alla prima della Scala Uovo contro l'auto di Monti e applausi all'Inno di Mameli

"Una serata che fa onore a Milano e all’Italia". Poco prima dell'inizio della prima alla Scala, le parole del governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni descrivono molto bene l'attesissimo evento: vetrina per la lirica e parterre per molti vip al tempo stesso fotografati, applauditi e fischiati (guarda la gallery). Luci accese in sala, tutti in piedi: il Don Giovanni, l'opera firmata dal regista Robert Carsen e diretta dal maestro Daniel Baremboim, è stato preceduto dall’esecuzione dell’Inno di Mameli che è stato accolto dagli applausi, mentre qualcuno ha gridato un "Evviva il presidente" indirizzato al capo dello Stato Giorgio Napolitano seduto nel palco reale con il premier Mario Monti e le rispettive mogli.

Quasi un inedito la presenza, in contemporanea, del presidente della Repubblica e del presidente del consiglio: per la prima volta da molti anni le due più alte cariche dello Stato siedono insieme nel palco reale del teatro alla Scala di Milano per assistere al Don Giovanni che inaugura questa sera la stagione operistica. Per la compagine governativa, dopo alcuni anni in cui si era lamentata scarsa partecipazione, anche Corrado Passera: sempre presente alla prima da amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, anche per lui è stato un debutto alla Scala quello nelle vesti di ministro dello Sviluppo economico e Infrastrutture. Accompagnato dalla moglie Giovanna Salza, in lungo abito turchese, il "superministro" ha colto l’occasione per salutare "la prima prima di una fase di vita molto inaspettata". Tra i neoministri, anche il titolare dell’Interno Anna Maria Cancellieri e quello dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi, mentre dal governo precedente tra le prime ad arrivare Daniela Santanchè.

Forse più che negli ultimi anni, nonostante la crisi, molto ricco il parterre di vip, politici e personaggi della finanza: al gran completo le autorità lombarde, dai presidenti di Provincia e Regione Guido Podestà e Roberto Formigoni al sindaco Giuliano Pisapia. Per la finanza presenti il presidente delle Generali Gabriele Galateri e l’amministratore delegato Sergio Balbinot, l’amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni, i presidenti del consiglio di sorveglianza e gestione di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli e Andrea Beltratti e il presidente del consiglio di sorveglianza di Bpm Filippo Annunziata; in sala anche il numero uno di Impregilo Massimo Ponzellini, affezionato frequentatore delle prime scaligere, il presidente di Rcs Piergaetano Marchetti, quello della Consob Giuseppe Vegas, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. Per la Rai in sala il presidente Paolo Garimberti e il direttore generale Lorenza Lei. Immancabili Valeria Marini, in abito blu scollato e luccicante, e Marta Marzotto in colori chiari. A "sorpresa" Barbara Berlusconi, in abito celeste, è arrivata accompagnata dal compagno calciatore Pato. Non solo flash e passerelle però. C’è spazio anche per la leggerezza alla prima. Formigoni e Pisapia hanno mostrato di avere una sensibilità simile nei confronti del personaggio del Don Giovanni, non tanto simpatico a nessuno dei due. "Non è sicuramente un mio mito - ha detto il sindaco a chi gli chiedeva se sentisse di avere qualche affinità con il personaggio mozartiano - né tanto meno posso vederlo con simpatia". "Affinita? - ha risposto Formigoni alla stessa domanda - Non le vado a cercare".

Erano in cinque, vestiti elegantemente, i manifestanti arrivati a bordo di una lussuosa limousine bianca per attuare la protesta. E all’arrivo del corteo di auto di Monti un uovo è stato lanciato all’indirizzo dell’auto del presidente del Consiglio. Il lancio dell'uovo, avvenuto davanti all’ingresso del Teatro alla Scala, è stato il solo gesto isolato di protesta, mentre alcune frasi di critica si sono levate nei confronti del Professore accompagnato dalla moglie Elsa Antonioli. Per riuscire a superare i serrati controlli sono bastati cinque biglietti falsi. Così Riccardo Germani, sindacalista dell’Usb e quattro suoi colleghi sono riusciti a portare a termine l' impresa: "Bastano cinque ricchi e loro alzano le mani. Siamo passati con cinque biglietti falsi e a bordo di una limousine noleggiata tutti agghindati in frac e tight e ci hanno fatto entrare senza problemi". Dopo aver srotolato uno striscione i cinque sono stati "placcati" dalle forze dell’ordine e identificati.

"Volevamo comunicare che a pagare i sacrifici siamo sempre noi per mantenere il loro lusso - continua Germani - e dopo una manovra che è stata solo sangue e lacrime del ministro volevamo dimostrare la nostra indignazione".

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