Mozione bipartisan e il fumo a San Siro finisce in fuorigioco

L’ha proposta il consigliere-cardiologo Carugo di Fi ed è passata con venti voti a favore contro nove

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Giannino della Frattina

L’effetto Sirchia dilaga. E San Siro potrebbe presto diventare il primo stadio no smoking d’Italia. Ieri a Palazzo Marino è passata la mozione del cardiologo-consigliere Stefano Carugo (Forza Italia) che chiede a sindaco e giunta di proibire sigari e sigarette sugli spalti durante le partite.
«Scarso ricircolo dell’aria, seggiolini troppo vicini e presenza di bambini sugli spalti», le motivazioni che, una volta tanto, hanno raccolto adesioni bipartisan. Un po’ di discussione, nemmeno troppa e poi il voto: venti i voti a favore, nove i contrari (fra cui Daniele Farina e Atomo Tinelli di Rifondazione comunista) e sette gli astenuti. Fra i quali la Verde Milly Moratti, consorte del presidente dell’Inter: Lei ha proposto una divisione «a spicchi» dello stadio con settori per fumatori e per non fumatori. «Sembrava una partita persa - commenta incredulo e soddisfatto Carugo -, ma a quanto pare in consiglio comunale c’è molta gente intelligente. Quando è cominciata la battaglia sull’obbligo di cinture alla guida, tutti hanno parlato di imposizione vergognosa mentre oggi tutti le usano e tante sono le vite salvate. Lo stesso è stato per il fumo vietato nei luoghi pubblici. Prima hanno dato a Sirchia del talebano, oggi in molti lo approvano, tanti hanno smesso di fumare e lui passerà alla storia per la sua legge».

Ora la mozione sarà consegnata al vicesindaco Riccardo De Corato, all’assessore allo Sport Aldo Brandirali e ai responsabili di Milan e Inter.



Da decidere tempi e modi per metterla in pratica. «Per ora - conclude Carugo - ci appelliamo all’intelligenza dei tifosi. In Inghilterra nello stadio dell’Arsenal ci sono già riusciti. Credo potremo farcela anche noi».

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