da Milano
Per il Monte dei Paschi inizia il rush finale verso lacquisizione di Antonveneta, per 9 miliardi. Giovedì lAntitrust apre il dossier autorizzativo. E il 6 marzo lassemblea è chiamata ad approvare laumento di capitale da 5 miliardi. Ma per il presidente di Mps Giuseppe Mussari, deus ex machina delloperazione partorita il 9 novembre, la strada non è in discesa. Lo si vedrà già il 29 febbraio, quando le liste civiche senesi lanceranno lAssociazione dei piccoli azionisti Mps, contro laffare Antonveneta.
I problemi nascono prima di tutto dalla crisi dei mercati, che ha ribaltato i rapporti di forza tra preda e predatore: fino a novembre Mps capitalizzava 13,3 miliardi. Ai prezzi di ieri (3,1 euro per azione) il valore è sceso del 30% a 9,3 (ancora meno, 7,6, se si calcola il capitale ordinario). Una situazione che preoccupa la Fondazione, azionista al 59%, che si appresta a investire 3 miliardi nella ricapitalizzazione.
Finora, è vero, tutti i grandi soci di Mps hanno dato la loro adesione. Ente compreso. Ma come spesso accade a Siena, dove i destini della banca sono intrecciati con quelli della sinistra di governo locale (che domina la scena politica, controlla le istituzioni e la Fondazione), si fa presto ad accendere qualche miccia. E la campagna elettorale inattesa ha fornito qualche possibile innesco. Si dice, per esempio, che lo strapotere della coppia Mussari-Cenni (sindaco della città) sia ora presa di mira da chi vorrebbe liberare qualche posto. Tra questi ci sarebbero il potente deputato Pd Franco Ceccuzzi e il consigliere regionale Alberto Monaci. Mentre il presidente della provincia Fabio Ceccherini scalpiterebbe per salire in Fondazione. In questo clima, le mosse di Mussari, ma soprattutto quelle del presidente dellEnte, Gabriello Mancini, sono sotto osservazione.
Mussari, per altro, non mostra di temere le beghe locali e non dà segnali di incertezza. Forte da un lato della benedizione che il Pd nazionale ha dato alloperazione Antonveneta fin dal primo momento. Dallaltro di quella dei poteri forti, cercata e trovata a Mediobanca. Abile nellaver convinto tutti i soci a sottoscrivere laumento di capitale, e nel tenere rapporti complessi come quello tra i costruttori romani concorrenti Caltagirone e Toti: grande azionista e vicepresidente di Mps il primo, grande amico di Veltroni e partner industriale del braccio immobiliare della Fondazione (Sansedoni spa) il secondo.
Mussari è riuscito a «tenere dentro» persino lUnipol, il cui presidente Carlo Salvatori, nonostante la rottura strategica con Mps sia ormai storia, ha annunciato che sottoscriverà la sua parte di aumento di capitale.
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