da Milano
Il clima disteso e costruttivo che si è venuto a creare tra Monte dei Paschi e Intesa Sanpaolo ha ieri prodotto il primo risultato concreto: è stato firmato latteso accordo su Biverbanca. Intesa ha ceduto a Mps il 55% della rete di sportelli piemontesi per 398,7 milioni di euro, con una plusvalenza stimata in circa 270 milioni. Ma, come già preannunciato da Siena, solo una parte (poco più della metà) verrà regolata per cassa. Il resto, pari a 196,2 milioni, si è ieri appreso che verrà girato a Intesa in cambio del servizio di banca depositaria per gli organismi di investimento collettivo del risparmio del gruppo senese. Accordo di durata decennale. Mps avrà anche la possibilità di negoziare in esclusiva con Intesa per sei mesi lacquisto delle attività di custodia.
Con loperazione listituto toscano rileva, di fatto, 105 sportelli, triplicando la quota di mercato in Piemonte da 1,8% a 5,5%. Si tratta di filiali concentrate nelle province di Biella e Vercelli, con attivi per 3,7 milioni, che resteranno attivi con il marchio locale. Ma Mps si «porta a casa» anche nuovi soci: il 45% di Biverbanca è infatti controllato dalle Fondazioni Caribiella e Carivercelli. Ora bisognerà vedere se i buoni rapporti ormai evidenti tra Giuseppe Mussari, presidente di Mps, e Corrado Passera, ad di Intesa Sanpaolo, oltre che con il presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti (che a lungo ha avuto Mussari come suo vicepresidente allAcri, lassociazione delle Fondazioni) porterà anche ad altro. Più precisamente ad accordi su nuovi sportelli: circa 160 filiali nel nord-est del Paese, che Intesa dovrà ancora vendere. E che interessano a Mps.
Il verdetto dellAntitrust, dopo la fusione con il Sanpaolo, ha imposto la cessione di 197 sportelli. In realtà Intesa ha poi calibrato loperazione, sulla base di determinati rapporti dimensionali, selezionando un numero di sportelli appena superiore ai 200. Con loperazione Biverbanca, Intesa Sanpaolo si è liberata di poco meno di 40 di questi sportelli (gli altri 65 non rientravano nel dossier Antitrust).
Daltro lato Intesa Sanpaolo - si legge nella nota congiunta - consolida lattività dei «securities services», in linea con gli obiettivi strategici del Piano di Impresa 2007-2009.