Landazzo è cambiato (soprattutto) quando è scesa in campo la task force contro la sosta selvaggia. A furia di proteste il 9 novembre ha preso il via il piano straordinario per colpire doppia fila, parcheggio abusivo nelle aree riservate ai disabili, passaggi pedonali, incroci pericolosi. E infine, le piste ciclabili. In sette giorni 421 multe, contro le 41 date in media a settimana prima dei controlli mirati. Ieri il cortile dOnore di Palazzo Marino è stato invaso (con semaforo verde) dalle due ruote per la presentazione delle-book con i «Consigli per la sicurezza di chi va in bicicletta a Milano» voluto dalla giunta e dal consiglio comunale (il manuale è scaricabile gratis sul sito www.comune.milano.it). E insieme alle regole è arrivato il bilancio di sei mesi di multe, dallo scorso agosto a gennaio. Una stangata per i furbetti: i vigili hanno sanzionato 2.682 auto in sosta sulle piste ciclabili, il 613,3% in più rispetto agli stessi mesi un anno prima (erano state solo 376). Il messaggio che la battaglia a chi invade le corsie riservate alle due ruote sarà durissima arriva anche dal confronto sul mese di gennaio, con 543 multe (lanno scorso erano 64, nel 2010 quaranta). Il consigliere leghista Alessandro Morelli osserva laumento esponenziale e puntualizza che «certamente è giusto punire la sosta selvaggia ed è bene che le ciclabili siano libere» ma «certo che se il sindaco Giuliano Pisapia blocca la costruzione dei parcheggi in centro, una volta pagato il salasso di Area C dove le mettono i milanesi le auto?». La situazione (e il conto) rischia di aumentare, «le multe ingrasseranno il bilancio facendo la felicità del sindaco e dellassessore Tabacci, ma senza che ci sia alcun interesse a trovare soluzioni».
«Stiamo lavorando per restituire una Milano più vivibile anche ai ciclisti, vogliamo che le piste siano rispettate da tutti, investiamo in bike sharing e rastrelliere più moderne» garantisce lassessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran. Ma avverte che «la sicurezza dei ciclisti non comporta solo diritti, bisogna lavorare anche sulla percezione di chi talvolta dimentica di essere seduto sulla sella di un mezzo potenzialmente pericoloso per sè e per gli altri». E dunque arriva il manuale, che «non vuole suscitare paura ma creare attenzione» fa presente il presidente di Fiab Ciclobby che ha partecipato alla stesura delle-book.
Il volume on line è dedicato «al piccolo Giacomo, al piccolo angelo in bicicletta». E nel cortile dOnore ieri sera cerano anche lo zio e la nonna di Giacomo Scalmani, il ragazzino di 12 anni travolto e ucciso lo scorso 5 novembre mentre tornava a casa pedalando in via Solari. Il presidente dellaula Basilio Rizzo ha ricordato e lodato lunanimità con cui il consiglio «ha discusso, deciso e dedicato a Giacomo lopuscolo».
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