Cronaca locale

Multe, le telecamere dimezzano i trasgressori

Entro la fine dell’anno verranno installate ventotto nuove «spie». Indagine dei ghisa sugli incroci pericolosi

Chiara Campo

Milanesi più diligenti o, ipotesi più probabile, hanno già speso un capitale in multe. E pagare cara la lezione è servito a impararla più in fretta. Sta di fatto che nei primi quattro mesi dell’anno le contravvenzioni cosiddette «tradizionali», come la sosta vietata, l’eccesso di velocità, il passaggio con il rosso, l’uso del cellulare mentre si è impegnati alla guida, il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, sono state 470mila, cioè il 22 per cento in meno - cioè 613mila - di quante i vigili ne avevano già assegnate nello stesso periodo nel 2004, e il 31 per cento in meno rispetto al 2003 (696mila tra gennaio e aprile). Ma sono calati in modo ancora più netto quei furbi che in passato invadevano senza troppi problemi le corsie preferenziali controllate dalle telecamere. Nei primi tre mesi del 2005 gli occhi elettronici hanno «fotografato» 113.793 auto non autorizzate, mentre nello stesso trimestre, un anno fa, le telecamere avevano già registrato 237.483 passaggi vietati, ossia il cinquanta per cento in più di quanto sta accadendo ora. È il trend positivo raccolto dall’assessorato al Traffico del Comune di Milano, che già era soddisfatto del «bilancio» 2004, chiuso con un milione 600mila multe, 120mila in meno rispetto all’anno prima (quando erano state un milione 720mila).
La forbice tra «buoni» e «cattivi» sulle corsie riservate della città negli ultimi tre anni si è allargata progressivamente: nel 2002 un passaggio ogni cinque, il 19,35 per cento del totale, era opera di un automobilista «abusivo». L’anno scorso la percentuale era scesa già a 7,76, mentre i primi mesi del 2005 dicono che appena il 3,74 per cento delle auto che viaggia nelle corsie controllate da telecamere verrà punita dai vigili. Ad oggi sono trentotto gli occhi elettronici che Palazzo Marino ha installato come deterrente in varie delle zone città. Ventotto di questi sono impianti che sorvegliano gli accessi alle corsie riservate, come via Senato, piazza San Babila, corso Garibaldi, corso XXII Marzo, corso di Porta Ticinese oppure piazzale Lugano. Quattro telecamere invece controllano che i limiti di velocità vengano rispettati, tutte in prossimità del cavalcavia Monteceneri. Altre sei sono i semafori che fotografano le targhe di chi passa col rosso (in via Francesco Sforza, viale Serra, via Scarampo, Mac Mahon, corso Indipendenza e viale Certosa).
Ma la Polizia municipale ha svolto di recente un’indagine sugli incroci cittadini più pericolosi, indicazioni subito accolte dal Comune che ha garantito ai ghisa l’installazione, forse già entro la fine dell’anno, di ventotto nuove telecamere per «presidiare» le strade a rischio. È prevista l’accensione di occhi elettronici, ad esempio, sulle corsie preferenziali di via Cassala (all’altezza di via Schievani) e in via Sondrio, altezza Melchiorre Gioia.

Bisognerà pensarci più di una volta prima di passare col rosso, invece, in via Lorenteggio, all’incrocio con Tolstoj, o in viale Fulvio Testi-Cà Granda.

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