Il municipio toglie l'acqua della fontana «ai tossici»

Alberto Giannoni

Niente più acqua ai tossicodipendenti di Rogoredo. Non ha seguito l'evangelico precetto che raccomanda di dare da bere agli assetati, il presidente di zona 5, Paolo Guido Bassi, ma per lui la situazione non era più tollerabile. Rogoredo infatti patisce gli effetti di un degrado legato a un giro di spaccio molto pesante. E il municipio vuole intervenire: «La giunta - spiega - ha deliberato la richiesta di chiusura temporanea dell'erogazione dell'acqua della fontanella comunale adiacente ai giochi per i bambini, impropriamente usata da decine di tossicodipendenti, spesso insanguinati, sbandati ed alcolizzati che versano in condizioni psicofisiche alterate». «È un dispiacere dover interrompere un servizio che sarebbe utile alla cittadinanza - prosegue Bassi - se non fosse utilizzato impropriamente da tossicodipendenti e sbandati, ma prima di tutto viene la sicurezza dei cittadini e in particolare dei bambini. Auspichiamo, come più volte abbiamo chiesto, che le autorità preposte provvedano ad interventi più risolutivi sull'area. Contrariamente a quanto ci era stato suggerito, non abbiamo chiesto la rimozione della fontanella ma solo la sospensione dell'erogazione dell'acqua. Lavoriamo infatti sottolinea perché quel tratto di città possa tornare ad essere vissuto dai milanesi in piena sicurezza». Ma la decisione non è piaciuta a tutti.

Il delegato del sindaco per le periferie, Mirko Mazzali, contesta: «La decisione dal punto di vista pratico è la più comoda, ma finisce oggettivamente per penalizzare tutti i cittadini e può portare alla fine all'assurdo che se i tossicodipendenti si siedono su una panchina, rendi inutilizzabile le panchine e se utilizzano il parco chiudi il parco». «I tossicodipendenti peraltro - aggiunge Mazzali - sono persone che vanno aiutate, non criminalizzate».

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