Muore per le botte Aveva difeso una donna dallo stupratore

Otto giorni in coma, ieri la morte. Ha pagato con la vita la sua intromissione per evitare lo stupro di una donna di 40 anni in una baraccopoli alla periferia di Barletta. Una storia di degrado ma anche di insospettata solidarietà quella che ci viene consegnata nei giorni cruciali della Settimana santa. La forte tempra del bracciante Victor Costantin Durak, di 47 anni, abituato a ore e ore di duri lavori in campagna, ha detto stop nel reparto di Rianimazione dell’ospedale civile di Andria.
Durak non ha retto ai pugni e calci infertegli da un balordo senza fissa dimora, il connazionale Jonut Tenchi, di 26 anni, il quale voleva approfittare dell’assenza del marito della donna per violentarla. Un pestaggio in piena regola, senza che nessuno riuscisse a frapporsi tra i due uomini e a bloccare la vendetta animalesca del più giovane, capace anche di un gesto oltremodo brutale: secchi d’acqua gelata a ripetizione in faccia al rivale, dolorante e inebetito dai colpi, per farlo rinvenire e poter continuare, con ferocia, a fargli male. I soccorsi al bracciante da parte degli altri connazionali furono tardivi.

Solo il giorno dopo, quando si accorsero che era in stato confusionale, Durak fu infatti accompagnato all’ospedale di Barletta. Era già in condizioni disperate; poco dopo andò in coma e fu deciso di trasferirlo nella Rianimazione di Andria dove ieri è morto.

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