Muore per le ferite inferte dal suocero

Ferito dal suocero, il 28 agosto scorso, con dei colpi di fucile alle gambe, al torace e alla spalla, Mohamed Chroudi, tunisino di 33 anni, erano già in condizioni disperate quando venne trasportato immediatamente in codice rosso all’ospedale Sant’Eugenio. Dove venerdì sera non ce l’ha fatta, morendo proprio per le profonde ferite che gli erano state inferte dall’uomo. Alla base del raptus folle che ha colto suo suocero, Sergio De Sanctis, 71 anni - già agli arresti domiciliari con l’accusa di tentato omicidio e a cui sarà formalizzato nelle prossime ore dalla procura di Roma un altro capo di imputazione, aggravato, per omicidio volontario - il fatto che il trentatrenne tunisino non volesse lasciare la casa in cui viveva con sua moglie, nonostante il rapporto tra i due fosse già finito da tempo. Dei semplici dissidi familiari che, però, hanno indotto il padre della donna a scatenare il ferimento «fatale» ai danni dell’indesiderato genero.

Nel dettaglio, l’episodio è avvenuto all’interno di un ufficio di assicurazioni, dove il nordafricano lavorava, in via Aldo Fabrizi, nella zona di Spinaceto. I carabinieri della stazione di Tor de’ Cenci erano intervenuti immediatamente, arrestando De Sanctis per il reato di tentato omicidio.

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