da Torino
È morto sotto gli occhi della moglie, mentre gli amici, invano, imploravano i medici del pronto soccorso dellospedale Santa Croce di aiutarlo. È accaduto ieri mattina, a Moncalieri. La vittima è un uomo di 69 anni, residente a Trofarello. Si chiamava Benito Biscuola, è stato ucciso da quel cavilloso regolamento che impedisce ai medici del pronto soccorso di lasciare lospedale e di assistere in strada, anche se solo a pochi metri dallingresso, chi ha bisogno di aiuto. Sulla vicenda indagano i carabinieri. Gli elementi raccolti fino a questo momento raccontano di una storia al limite del paradosso. Ma purtroppo non nuova a Torino. Mesi fa, infatti, un altro anziano colpito da infarto morì sul marciapiede davanti al Mauriziano perché i medici si rifiutarono di uscire dallospedale invocando il rispetto delle regole.
Biscuola, ieri mattina, era pronto a partire in pullman per Sanremo insieme con la moglie e con alcuni amici. Allimprovviso, però, il sessantanovenne è stato colpito da un malore, forse un infarto. La moglie ha avvertito il 118. Lambulanza avrebbe tardato e a quel punto lautista del pullman avrebbe deciso di accompagnare luomo direttamente in ospedale. Giunti al nosocomio, stando alle prime testimonianze raccolte dai militari, i medici si sarebbero rifiutati di assistere il malato, spiegando ai familiari del pensionato che era necessario chiamare il 118. Inutili le suppliche della moglie e degli amici, Benito Biscuola è deceduto poco prima dellarrivo dei soccorsi.
Sul caso è stata aperta uninchiesta da parte della Procura di Torino, che dovrà anche tenere conto del fatto che lassessore alla Sanità di Moncalieri avrebbe recentemente emanato una circolare che autorizza luscita dei sanitari allesterno in casi di urgenza. In queste ore i carabinieri stanno ascoltando tutti i protagonisti della vicenda. In serata è arrivata la risposta dellassessore regionale alla Sanità, Mario Valpreda: «Non risultano colpe soggettive a carico del servizio sanitario nazionale ha commentato Valpreda -. Purtroppo chi ha chiamato il 118 la prima volta, alle 6.17, ha comunicato un indirizzo sbagliato. Poi lautista del pullman, anziché aspettare lambulanza, si è spostato verso lospedale.
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