Murdoch cerca l’accordo con gli azionisti di controllo

da Milano

«Non voglio trovarmi nella posizione di mettere un Bancroft contro l’altro e non è mia intenzione rimestare nei problemi della famiglia. Il nostro convincimento è che ci sono numerosi componenti che non hanno ancora preso una decisione e credo che il prossimo passo sarà quello di essere pazienti e disponibili nel caso venga accolta la mia richiesta di incontro».
Rupert Murdoch, patron di News Corp., in un’intervista al New York Times ha scelto i toni morbidi, dopo il clamore suscitato martedì con la proposta d’acquisto di Dow Jones, il gruppo che pubblica il Wall Street Journal controllato dalla famiglia Bancroft, per 5 miliardi di dollari. Secondo Murdoch i Bancroft, in possesso del 64,2% dei diritti di voto con il 24,7% del capitale, non hanno ancora risposto alla richiesta d’incontro. Quanto alle preoccupazioni dei giornalisti, timorosi di tagli al personale, il tycoon australiano ha provato a rasserenare le acque. «Non effettueremo tagli drastici».

Perentorio, invece, Murdoch è stato sullo stile del quotidiano: «La lunghezza degli articoli a volte è frustrante e mi farebbe piacere vedere una copertura più ampia a livello politico». Intanto l’agenzia Bloomberg e l’Herald Tribune hanno avanzato sull’operazione sospetti di insider trading per alcuni contratti conclusi prima che la proposta di Murdoch venisse resa nota.

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