Muro Kaladze Kakà l’incubo Pirlo in ribasso

Franco Ordine

nostro inviato a Barcellona

6,5 DIDA. Offre subito il petto a Eto’o ed è il segno che non gli fanno difetto il coraggio o la voglia di rischiare l’incolumità. Sulle punizioni di Ronaldinho guida con saggezza la barriera. Nel resto della sfida torna a essere il sostegno di una difesa orfana del suo elemento più celebre (Nesta).
6,5 STAM. Così grande e grosso, eppure si lascia intimidire dal nome e dall’abilità del suo rivale. Quando prende coraggio, si lancia in avanti alla ricerca di avventure. All’arrivo di Cafu passa centrale e anche in questa versione offre sostegno alla patria.
6,5 COSTACURTA. Lo guardano con stupore e anche con un pizzico di ammirazione: ma come fa a giocare in coppa campioni alla sua venerabile età? Billy non si tira mai indietro e garantisce un bel contributo nonostante l’ammonizione sulla schiena. Dal 19’ st CAFU 6. Entra e prende a sbuffare come una littorina d’altri tempi sul binario.
7 KALADZE. Si prende grandi responsabilità, va in campo aperto a sfidare Eto’o, commette un paio di errori ma recupera e rintuzza ogni attacco con grande determinazione.
6,5 SERGINHO. Giuly è una spina nel fianco che lo costringe a controllare l’argine destro con attenzione: si può assentare solo due-tre volte dalla sua zona per accompagnare l’attacco come in altre cento occasioni.
6,5 GATTUSO. Si prende l’incarico di rincorrere quasi tutti, Ronaldinho compreso, di firmare un assist per Inzaghi e di resistere sulle barricate per quasi un’ora di gioco. Dal 23’ st RUI COSTA 5. Il tempo non è molto, d’accordo, ma non azzecca granché e anzi perde palloni fondamentali.
5 PIRLO. Neanche la settimana di riposo gli giova. Qui non si tratta solo di discutibile forma, in ribasso anche fisicamente risulta il meno consistente della compagnia. Un solo lancio al bacio: nasce il gol annullato a Sheva. Poco, troppo poco.
6 SEEDORF. Se la vede con Deco e i due non si risparmiano colpi, bassi e alti, giocate e interventi durissimi, fino all’epilogo. Cerca di liberarsi al tiro, meglio come suggeritore in attacco.
6,5 KAKÀ. Ha tra i piedi un segugio che non gli cede un solo metro di libertà: se ne libera, in velocità, di tanto in tanto, e quando lo fa son dolori per la difesa catalana.
6 SHEVCHENKO. Per un tempo, tutto il primo tempo, gira al largo del gioco e della partita come se si sentisse un ospite e non invece un invitato di lusso. Conclude una sola volta sull’esterno rete. Riappare nella ripresa con un paio di colpi di testa che possono cambiare destino alla serata. Su uno para Valdes, sull’altro fa centro, ma arriva un misterioso fischio.
5,5 INZAGHI. Non è la sua partita. Giocare lì davanti nel deserto, senza avere grande appoggio dall’artiglieria laterale, non gli consente di entrare nel vivo del gioco. Sbava uno stop e tenta qualche deviazione aerea in quota senza fortuna. Dal 35’ st GILARDINO sv.
All. ANCELOTTI 6,5.

Gioca le sue carte come si deve, prima con Costacurta al posto di Nesta, durante con i cambi che utilizza nel tentativo di procurarsi il golletto utile.
Arbitro MERK 6. Il tedesco fischia quasi tutto, ma resta un mistero quel fischio che toglie il gol a Sheva.

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