Muro Moratti-Pdl: Massari resta solo e lascia

Il giallo delle dimissioni. Tiene banco tutto il giorno fino a quando l’ormai ex assessore all’Ambiente Paolo Massari uscendo da Palazzo Marino dopo le 19 scioglie l’arcano: «Avevo un patto con il sindaco, ho rimesso le deleghe con l’impegno che me le restituirà quando sarà fatta chiarezza». Anche se pochi credono che tornerà comunque in giunta dopo il terremoto scatenato dalle accuse di molestia da parte di una diplomatica norvegese (ma altre due dicono di essere state importunate) e una dipendente precaria del Comune, Anna Z., ieri regolarmente in ufficio. Massari ha voluto vedere le lettere che lo accusano e potrebbe denunciare per diffamazione le due donne: «C’era una cosa da fare e l’ho fatta subito, ora potrebbero seguirne altre». Massari ha atteso anche un segnale dal vertice del Pdl comunale riunito alle 14.30 dopo che i consiglieri Brandirali e Garocchio hanno criticato la Moratti di eccessiva durezza. Ma sono rimasti isolati: «Il gruppo condivide l’azione del sindaco» afferma il capogruppo Gallera, si allinea quello della Lega («ineccepibile»). Il Pd in aula si è scatenato invece per l’assenza della Moratti.

Nella seduta anche l’accordo del Pgt è stato congelato, ma per il volume del verde che sarebbe inferiore al milione di metri quadri concordati. «È una vicenda molto delicata, in questo momento occorre avere rispetto» ha dichiarato il sindaco. Che ieri sera non ha nemmeno incontrato Massari. Per lei note di stima da 10 associazioni femminili.

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