Museo dello Sport, «Hall of Fame» dei grandi di sempre

Milano, città di cultura, ha tanti musei: dall’Archeologico a Brera alle arti moderne, dal Diocesano all’Egizio, da quello del Novecento a San Siro, dedicato a Inter e Milan. Ne mancava uno, un museo che non esiste in nessuna città al mondo ma che la costanza di Onorato Arisi e l’entusiasmo del sindaco Letizia Moratti hanno consegnato ai milanesi. Milano avrà dunque il Museo dello Sport, una sede permanente nella ristrutturata Piscina Cozzi di viale Tunisia, 1500 metri di superficie quadrati posti sui piani seminterrato e terreno dove verrà creata la «Hall of Fame» di tutti gli sport, dove verranno celebrati i grandi campioni cittadini, una location per riunioni e per accogliere anche le presentazioni di eventi e mostre temporanee.
Al «miracolo» ha provveduto la bacchetta magica di Onorato Arisi, un romantico «pazzo» innamorato di calcio e di sport in generale che, dopo averdotato ell’ottobre 1996 Milano del Museo di San Siro - una raccolta di cimeli che è invidiata da altre sedi museali come quelle di Manchester, Real Madrid, Barcellona, Arsenal, Ajax - nello scorso novembre si è dedicato anima e corpo alla creazione di un posto per tutti gli sport. Tanto il Museo di San Siro è in ottime mani perché Pierfrancesco Barletta, dirigente dell’Inter, e Simona Trovati ne hanno fatto un gioiello più visitato del leonardesco Cenacolo. Ma quando si potrà visitare il nuovo Museo dello sport? «Nella ricorrenza di Sant’Ambrogio, in omaggio al patrono di Milano, il Museo sarà aperto ma, lo confesso, spero di inaugurarlo un paio di mesi prima», afferma Arisi che con Elena Del Greco sta raccogliendo da sempre cimeli e memorie, prima solo calcistiche, e ora anche delle altre discipline. Perché Arisi, insignito dell’Ambrogino d’oro, per la sua benemerita attività ha potuto creare questa meraviglia grazie all’aiuto degli assessori, prima Terzi e ora Alan Rizzi e, quando ha presentato l’idea a Letizia Moratti, l’ha fatta letteralmente esplodere dall’entusiasmo perché, proprio in previsione Expo 2015, Milano avrà una struttura unica al mondo. In quello cittadino, Arisi e i «magnifici dodici» del suo staff sistemeranno ricordi e cimeli di 50 tra i più importanti sportivi cittadini: Meazza, Trapattoni e i campioni di Milan e Inter per il calcio; per l’automobilismo ecco Villoresi, Ascari, Alboreto; per il pugilato il mitico Duilio Loi e Bossi, Fragomeni, Cammarelle; per il ciclismo Maspes, Gaiardoni, Motta, la coppia De Lillo-Dagnoni. E poi Mancinelli per l’equitazione; Cova, Pigni, Fiasconaro per l’atletica; gli schermidori Mangiarotti, Bianchedi, Mazzoni, Rota; le barche di Fogar e Soldini e tutto sull’Olympia Basket e i suoi grandi campioni. Insomma, di tutto di più, una sorta di agorà, un punto di riferimento che possa trasformarsi nel cuore dello sport milanese.

Certo, il Comune ha dato gli spazi, nudi e crudi, ma tutto l’allestimento è sulle spalle di Arisi e della sua Autentico Sport: «I costi sono elevati - conclude -, 500/600mila euro che spero mi arrivino dagli sponsor, anche perché il costo del biglietto d’ingresso sarà molto basso. Ma comunque, sponsor o no, Milano avrà questo museo: è più che sicuro e l’inaugurazione sarà un evento da tramandare ai posteri».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica