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Tra musica, balli e sfottò sfilano due cortei E un milione di persone acclamano il leader Pdl

RomaNon si sente ancora la primavera. Il clima di Roma in questi giorni non abbraccia, ma il Popolo della libertà che sfila nella città eterna scommette sull’amore. È il refrain che si ripete dal palco alla piazza, dal Circo Massimo a piazza San Giovanni, dai Colli Albani al centro. I numeri ballano. Gli organizzatori parlano di un milione. Anzi di più. Tutti lì a dire e a cantare che «l’amore vince sempre sull’odio». La sinistra, l’opposizione, è quella che getta fango sul premier e che vive di rabbia, rancore e demonizzazioni. La piazza della sinistra è vaffa e impeachment. Quella di destra chiede il sacrosanto diritto di esistere. A San Giovanni recitano il loro «credo» con Berlusconi che nomina i 13 governatori «missionari della verità e della libertà». È con la «religione dell’amore che Silvio Berlusconi chiama a raccolta i militanti azzurri. Due cortei, tremila pullman, tantissimi palloncini azzurri, un tricolore gigante di oltre cinquecento metri, slogan per il presidente, ma non mancano i bersagli. Primo Di Pietro, secondo Santoro, terzo la Bonino. «Libera toga in libero Stato», recita un cartello. Quando a metà di via Appia Nuova compare uno dei giornalisti della squadra di Annozero con il cameramen, i manifestanti sussurrano: «Eccolo lì quel comunista».
È il corteo che parte da Colli Albani quello più «vivace»: ci sono i ragazzi della Giovane Italia, il ministro Giorgia Meloni, in perfetta tenuta da manifestazione, con il megafono, i dodici candidati governatori, la banda musicale di paese e il gruppo di ballo folcloristico di Sant’Angelo romano. Sono i giovani del partito gli autori degli striscioni dei «Tarocchi d’Italia» per vincere contro «bari, illusionisti, fattucchiere». Antonio Di Pietro è «Il matto», Emma Bonino «La morte». Alla militante radicale, candidata del Pd alla Regione Lazio, la piazza dedica anche lo slogan: «Salva la vita a un bambino marcia contro la Bonino». Qualche momento di tensione a poca distanza da piazza Re di Roma quando i manifestanti passano sotto a un condominio «rosso»: dalle finestre una ventina di abitanti espongono lenzuola, cuscini, magliette, tende e cartelli rossi.
A guidare il corteo di Circo Massimo, invece, una foltissima rappresentanza di governo, tutti i ministri tranne quelli della Lega, in prima fila a sorreggere lo striscione leit-motiv: «L’amore vince sempre sull’odio». Attivissime le giovani deputate del Pdl, tra cui Anna Grazia Calabria, Gabriella Giammanco e Maria Rosaria Rossi, guidate da Beatrice Lorenzin e da Barbara Saltamartini che poi si fa coinvolgere in un ballo scatenato sul camion dei giovani.

A loro, in tenuta sportiva, si è aggiunta Isabella Rauti, moglie del sindaco Gianni Alemanno e candidata con la Polverini, quest’ultima in testa al «serpentone». Sui numeri in piazza gli organizzatori non hanno dubbi: «Abbiamo abbondantemente superato il milione - dice a metà pomeriggio dal palco Denis Verdini - la sinistra ci invidia». Ma invidia soprattutto i voti.

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