"I trattori? Forse il 9 febbraio". Amadeus conferma la disponibilità di ospitare la protesta a Sanremo

Durante la conferenza stampa, a cui era presente Marco Mengoni, co-conduttore della prima serata, Amadeus ha confermato la volontà di non condurre il Festival nel 2025

"I trattori? Forse il 9 febbraio". Amadeus conferma la disponibilità di ospitare la protesta a Sanremo
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A poche ore dal via della 74esima edizione del festival di Sanremo, che sarà anche la sua ultima prova come conduttore dopo 5 anni consecutivi, Amadeus è pronto a riaprire il sipario del teatro Ariston. "Io amo questo luogo, il Festival, ma credo che si debba chiudere un ciclo anche per pensare ad altre cose, cose nuove", ha spiegato il conduttore, stoppando (almeno per il momento) le voci di una sesta edizione da condottiero della kermesse canora. "Voglio semplicemente avere tempo di fare altre cose che possano darmi emozioni, io sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo", ha proseguito Amadeus, che dice di non essere stanco ma di voler provare qualcosa di nuovo.

Durante una delle cinque serate al teatro Ariston, il Festival potrebbe anche dare spazio alla protesta dei trattori. "È un problema serio, ieri mi è stato chiesto cosa ne pensassi se fossero presenti e io ho aperto le porte", ha ricordato il conduttore che, però, ci ha tenuto a specificare: "Anche se è difficile crederlo, non ne faccio una questione politica, poi è la politica che sposa a volta delle cause". Nel corso della conferenza ha ricordato le sue origini e la sua formazione professionale, che lo legano in qualche modo agli uomini e alle donne in protesta: "Sarà che ho fatto il tecnico agrario e qualcuno ha detto lasciatelo zappare e io ho zappato davvero la terra e ne vado fiero e so guidare anche il trattore". Ci sarebbe già una prima data per l'ospitata, ossia il 9 febbraio, nel corso della penultima serata ma, precisa il conduttore, "la Rai mi farà sapere". Le autorità avrebbero già dato l'autorizzazione ma ora la parola finale spetta alla Rai.

Il festival di Sanremo, ha detto ancora il conduttore e direttore artistico, "è la storia del nostro Paese. Siamo cresciuti con il festival, con momenti che non dimenticheremo mai. Ha rappresentato pregi e difetti del nostro Paese, e va amato sempre, nel passato, presente e futuro". Il conduttore si dice soddisfatto del lavoro fatto in questi anni con la scelta delle canzoni da portare in gara e anche questa edizione, assicura, non sarà da meno. "La soddisfazione più grande è che alcuni dei cantanti, magari nei primi anni, se avevano dubbi sul venire in gara al Festival, hanno poi accettato l'invito", ha spiegato alla platea dei giornalisti in sala stampa. "Il bello è far capire ad artisti come Marco, che Sanremo è la più grande luce proiettata sulla loro musica, e venire in gara dà la possibilità di far ascoltare il proprio brano a milioni di persone per più sere sentendosi a casa loro", ha proseguito Amadeus riferendosi a Marco Mengoni, l'anno scorso in gara come cantante, per altro vittorioso, e quest'anno co-conduttore della prima serata.

"Ho studiato molto, ho preso delle cose dai vecchi Sanremo e sono andato a ripescare delle cose", ha detto Mengoni alla sua prima esperienza in questo ruolo. "Cercherò di impappinarmi il meno possibile senza essere emozionato, ci divertiremo. Il divertimento è il motto per la prima serata", ha proseguito il cantante, che ha sempre dichiarato di soffrire molto la tensione del debutto.

"Ci sono tante persone con le quali mi esibisco ad un certo punto, la scena si riempirà di umanità", senza dare ulteriori dettagli sulla sua performance. Come ha dichiarato Amadeus nel corso della prima conferenza, non ci saranno monologhi quest'anno.

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