Jovanotti torna al centro della scena e, come sempre accade quando Lorenzo Cherubini parla, la notizia rimbalza ovunque. Stavolta il tema è Sanremo. Alla domanda se quest'anno salirà sul palco dell’Ariston, lui risponde con una sincerità disarmante: "Il prossimo Sanremo non è previsto. lo guarderò come tutti gli anni. In bocca al lupo a Carlo Conti e a tutti gli artisti che parteciperanno".
Per quanto riguarda, invece, un'eventuale proposta di fare da direttore artistico al festival, il cantante taglia corto: "Non credo che sia tra i miei obiettivi. Sarebbe alla mia portata? Non lo so". Come conduttore invece “Se un giorno Fiorello tornasse a Sanremo e mi volesse, ci andrei… Ma ti rispondo così perché lui ha già detto che non ci tornerà più. Mi attacco a lui. Comunque, mai dire mai.”
Una battuta, ma non troppo. Perché Jova non si tira indietro davanti alle sfide, e l’esperienza a Sanremo 2025 – "una performance preparata in tre mesi, tra creatività e fatica" – lo ha galvanizzato. “È stata un’impresa forte”, racconta, “ci siamo divertiti, anche se ho rischiato di farmi male col pavimento bagnato… un casino, però bellissimo.”
Ma mentre l’Ariston resta in lontananza, il mondo Jovanotti corre veloce, con un fiume di novità.
Un nuovo album: “NIUIORCHERUBINI” arriva il 20 novembre
Jovanotti ha presentato quello che lui stesso definisce un progetto “viscerale”: NIUIORCHERUBINI, il nuovo album in uscita il 20 novembre in digitale (e poco dopo su supporto fisico). Il titolo richiama New York, ed è lì che l’album ha preso forma: sei giorni di jam session nella Grande Mela, a ottobre 2025, una full-immersion creativa registrata in presa diretta su nastro analogico, senza sovraincisioni o correzioni.
La produzione è affidata a Federico Nardelli, con una gemma speciale: una versione “salsa dura” del brano Senza se e senza ma, in collaborazione con Oscar Hernandez, leggenda della scena latina newyorkese, registrata al Mozart Studio di Hoboken. Un disco “caldo”, istintivo, suonato più che costruito, che promette di riportare Jovanotti alla sua anima più libera.
“L’Arca di Lorè – Jova Summer Party 2026”
Accanto al disco arriva anche l’annuncio del mastodontico tour 2026, un progetto che mescola musica, viaggio, sostenibilità e spirito di avventura. Jovanotti lo definisce una “festa itinerante”, evoluzione naturale del Jova Beach Party ma con un respiro internazionale ancora più ampio.
Prima il mondo…
Lorenzo girerà festival che definisce “i più creativi del pianeta”, evitando le grandi arene e scegliendo luoghi dove “la musica si genera e si rigenera”. Tra le tappe: Australia, Congo, Croazia, Germania, Austria, Spagna, Svizzera, Liechtenstein, Una scelta chiara: suonare dove “l’imprevisto è la regola”.
…poi l’Italia
Da agosto a settembre poi, Jovanotti tornerà nel nostro Paese con il Jova Summer Party 2026, toccando alcune città saltate nel PalaJova 2025:
- 7 agosto – Olbia, Arena Sound Park
- 12 agosto – Montesilvano, Music Arena
- 17 agosto – Barletta, Music Arena
- 22 agosto – Catanzaro, Calabria Music Arena
- 29 agosto – Palermo, Ippodromo La Favorita
- 5 settembre – Napoli, Ippodromo di Agnano
- 12 settembre – Roma, Circo Massimo – “Jova al Massimo”
Come già accaduto per il Beach Party, ogni giornata sarà molto più di un concerto: musica dal pomeriggio, dj set, ospiti internazionali, artisti locali, cibo tipico e una scaletta unica per ogni tappa.
Una tournée… in bicicletta
Ma non è finita, Jovanotti vuole ripetere l’esperienza dello scorso anno e spostarsi in bici tra una tappa e l’altra, trasformando il tour in una sorta di nuovo Cantagiro su due ruote, con un occhio alla sostenibilità e uno al racconto dell’Italia più autentica.
Ad accompagnarlo sul palco una band di altissimo livello: Saturnino, Adriano Viterbini, Franco Santarnecchi, Christian Rigano, Moris Pradella, Leo Di Angilla, Kalifa Koné, e una sezione fiati curata da Gianluca Petrella.
Un 2026 che è solo l’inizio
Il 12 settembre 2026, al Circo Massimo, è prevista
la grande chiusura del tour: “Jova al Massimo”. Ma Jovanotti lascia intendere che potrebbe non essere davvero la fine… anzi, l’inizio di qualcos’altro. E con lui non è mai un’esagerazione: è una promessa.