Morto Livio Macchia, fondatore dei Camaleonti. Aveva 83 anni

A fine giugno lo storico chitarrista del beat italiano aveva suonato per l’ultima volta, celebrando i 60 anni della band. Il ricordo del sindaco di Melendugno: "Una stella della musica italiana"

Livio Macchia (Foto Video)
Livio Macchia (Foto Video)
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Lutto nel mondo della musica italiana: è morto all’età di 83 anni Livio Macchia, fondatore, bassista e anima dei Camaleonti, una delle band simbolo del beat italiano degli anni ’60 e ’70. Macchia si è spento a Melendugno, in provincia di Lecce, dove viveva da tempo, al termine di una lunga malattia. Solo poche settimane fa, il 30 giugno, aveva calcato per l’ultima volta il palco in occasione del concerto celebrativo per i 60 anni di carriera del gruppo, tenutosi proprio nella cittadina salentina.

Una vita per la musica

Nato il 9 novembre 1941 ad Acquaviva delle Fonti (Bari), Livio Macchia ha fondato i Camaleonti nei primi anni ’60 insieme a Tonino Cripezzi, Paolo De Ceglie, Gerry Manzoli e Riki Maiocchi. La band, tra le prime in Italia a reinterpretare in chiave nostrana il rock e il beat provenienti da Inghilterra e Stati Uniti, venne notata nel 1965 da Miki Del Prete, collaboratore di Adriano Celentano, che offrì loro un contratto con l’etichetta Kansas. Il successo arrivò in breve tempo con brani come Chiedi Chiedi e Sha la la la la, seguiti da numerose cover di pezzi internazionali, tra cui Non sperarlo (da Bob Dylan), Se ritornerai (dei Beatles) e Come mai (dei Rolling Stones). Il primo album, The Best Records in the World, fu pubblicato nel 1966.

Dai Festival al mito

I Camaleonti hanno partecipato più volte al Cantagiro, al Festivalbar e al Festival di Sanremo, dove esordirono nel 1970 con Eternità insieme a Ornella Vanoni. Tornarono all’Ariston anche nel 1973, 1976, 1979 e nel 1993 con Come passa il tempo, insieme a Maurizio Vandelli e i Dik Dik.

Il ricordo

A ricordarlo con commozione è il sindaco di Melendugno, Maurizio Cisternino: "Se ne va una stella della musica italiana e internazionale, ma soprattutto un mio grande amico, un figlio adottivo della nostra comunità che lo ha accolto e amato fino alla fine". Il primo cittadino ha voluto sottolineare il valore simbolico dell’ultimo concerto del 30 giugno, organizzato in onore dei Camaleonti e degli amici scomparsi, tra cui Tonino Cripezzi, Paolo De Ceglie e Massimo Brunetti. "Negli ultimi mesi, pur nella fragilità della malattia, ci ha donato ancora la sua musica, facendoci cantare tutti".

Con la scomparsa di Livio Macchia si chiude un capitolo importante della storia musicale italiana. Ma le sue canzoni e la sua chitarra continueranno a suonare nei ricordi di generazioni di fan.

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