Ho letto l'intervista al Giornale del consigliere Morgillo che intende deferirmi ai probiviri del PdL perché ho presentato un disegno di legge di modifica dell'attuale sistema elettorale.
Altre volte sono stato criticato da esponenti locali del PdL (non dai vertici nazionali, che mi hanno invece difeso) e non ho mai replicato polemicamente. Non intendo farlo adesso, pur ritenendo che il deferimento ai probiviri sia strumento lievemente improprio per reagire al confronto di idee di cui un partito dovrebbe invece nutrirsi. Credo al contrario ci sia bisogno di un dialogo aperto e intellettualmente onesto se vogliamo rilanciare l'azione politica del Popolo della Libertà.
Per questo, invito il consigliere Morgillo a un incontro, anche pubblico, nel quale spiegare il senso della legge elettorale che propongo, che rimetterebbe nelle mani degli elettori il potere di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. Con la legge attuale, definita «una porcata» persino da uno dei suoi autori (il Ministro Calderoli) i cittadini possono scegliere il partito ma non i candidati, a causa delle «liste bloccate», e spesso nemmeno sapere chi sarà eletto col loro voto, a causa del complesso gioco delle candidature multiple e delle successive dimissioni.
Io propongo di sostituire questo sistema, unanimente riconosciuto come il più partitocratico che l'Italia abbia mai avuto, con uno che ridia potere agli elettori. Senza liste bloccate né candidature multiple, e dove l'elettore sceglie personalmente il candidato più gradito sia dal punto di vista dell'orientamento politico, sia dal punto di vista della credibilità e autorevolezza personale.
*Senatore Pdl
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