Roma. «Mi piacciono le sue posizioni sulla droga, sullimmmigrazione, sulla sicurezza. Mi piace questa sua idea di una federazione del centrodestra. E la lealtà che dimostra a Silvio Berlusconi (...) Soprattutto, la battaglia che sta facendo per il referendum sulla legge elettorale». La pace tra Alessandra Mussolini e Gianfranco Fini è suggellata. È la leader di Azione sociale, dalla pagine del Corriere della Sera, a confermare che le tensioni di un tempo, la litigata dopo le dichiarazioni del presidente di An sul fascimo, sono acqua passata. Grazie a una lettera scrittale da Fini in occasione della morte del padre della stessa Mussolini nel febbraio 2006. «Quelle parole - di cui la leader di Azione sociale non svela il contenuto - hanno lavorato nel mio cuore e nella mia mente».
Ora si può fare un «fronte comune» - dice lei - che però resta «nel suo piccolo, potente partito».Poi la stoccata a Francesco Storace: «Una vergogna» la sua uscita da An. Infine lindiscrezione sui suoi progetti futuri: «Prima o poi bisognerà rieleggere il sindaco di Napoli...».
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