Milano - Accordo fatto tra l’Abi e le 16 associazioni dei consumatori: sarà possibile estinguere anticipatamente anche i mutui accesi prima del decreto Bersani sulle liberalizzazioni, pagando una penale ridotta rispetto al passato.
L’accordo arriva dopo una lunga e difficile trattativa, che fino all’ultimo ha rischiato di interrompersi, ed è stato firmato proprio in «zona Cesarini»: se banche e consumatori non avessero siglato un documento comune entro ieri sera, la questione sarebbe infatti passata all’attenzione della Banca d’Italia, che avrebbe deciso unilateralmente. Così non è avvenuto, e il ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, tira un sospiro di sollievo, esprimendo «apprezzamento» per il comportamento «serio e responsabile che entrambe le parti hanno saputo tenere».
E osserva che «l’intesa costituisce una novità importante sia nei contenuti, che nel metodo», concludendo: «Spetta ora al singolo consumatore interessato, forte di questa consapevolezza, cogliere le opportunità di una rinegoziazione delle condizioni di uscita dal mutuo sottoscritto con il proprio istituto».
L’intesa prevede per i mutui a tasso variabile e i mutui a tasso fisso stipulati prima del 2001 una penale massima dello 0,50%. Per i mutui a tasso fisso stipulati dopo il 2001 la soglia massima è dell’1,90% per la prima metà del mutuo, 1,50% per la seconda metà, 0,20% per il terzultimo anno e zero per gli ultimi due anni.
Abi e consumatori si sono inoltre impegnate a costituire un Comitato che si riunirà trimestralmente e sarà composto da rispettivi rappresentanti con l’incarico di monitorare l’applicazione dell’intesa: un’ulteriore verifica avrà luogo alla fine del primo anno di applicazione.
Un accordo «di grande rilevanza strategica per i rapporti tra Abi e associazioni dei consumatori»: così lo definisce il presidente dell’Abi, Corrado Faissola. «È il segno di un significativo avvicinamento del settore bancario al sistema dei rappresentanti dei consumatori.
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