Myair incorpora Lte e raddoppia

da Milano

Nella direzione generale di Myair a Vicenza, applicato a un muro, c’è un ampio display elettronico collegato al sito internet. Vi si controllano in tempo reale, per fasce orarie, il numero delle visite, quello delle prenotazioni e il prezzo medio, con il confronto al giorno, al mese e all’anno precedente. Sale il numero delle prenotazioni? L’operatore interviene dalla tastiera e aumenta il prezzo. Scendono? La tariffa viene resa più accattivante. Ecco che cos’è il «cervello» di una low cost. Myair, nata nel 2004 da un gruppo di manager usciti da Volare, si è consolidata come la prima low cost italiana. «Non intendiamo porci in concorrenza né con Ryanair né con EsayJet - dichiarano il presidente Carlo Bernini e l’ad (e azionista di riferimento) della controllante My Holding, Vincenzo Soddu -, ma vogliamo essere un punto di difesa dell’italianità in quel medio raggio sul quale gli stranieri si allargano sempre più». I progetti d’espansione stanno accelerando anche in seguito alla crisi di Alpi Eagles, basata a Venezia come Myair, «soprattutto per non lasciare sguarniti i collegamenti verso il Sud». I mercati di riferimento sono il Mediterraneo e l’Est Europa: «Due famiglie di macchine, da 95 (Bombardier) e da 180 posti (A320), ci permettono di ripartire il mercato. La tendenza è quella di servire anche città medie, 2-300mila abitanti, e abbiamo la flotta adatta per farlo. Intendiamo sviluppare dei code sharing con compagnie dell’Est, e in prospettiva pensiamo a piccoli scambi azionari». Con Bombardier è stato fatto un accordo «al momento giusto»: dei 19 Crj ordinati per il 2012, 4 sono già arrivati. La flotta è cresciuta dai 4 aerei del 2005, ai 5 del 2006, ai 10 del 2007; parallelamente i passeggeri sono saliti da 800mila a 1,1 milioni, a 1,6 previsti per quest’anno. I ricavi sono passati da 60 milioni, a 98, a 170. «Nel 2007 abbiamo aumentato la capacità e il fattore di riempimento si è attestato al 70% circa; ma grazie a un aumento delle tariffe del 10% e a un uso misurato delle promozioni riusciamo a confermare i 2 milioni di utile dell’anno scorso».
La svolta, comunque, si consuma in questi giorni: i rispettivi cda hanno deliberato per fine anno l’integrazione delle attività di Lte, compagnia charter spagnola controllata dalla stessa My Holding, in Myair.

«Il charter di medio raggio è finito, sostituito dal modello low cost», dice Soddu. La «nuova» Myair si affaccia al 2008 con la previsione di 300 milioni di fatturato, 2,5 milioni di passeggeri, 650 dipendenti e una flotta di 17 aerei.

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