da Napoli
Cè una nuova emergenza a Napoli: il lampione. Ieri se ne sono staccati due dai marciapiedi: il primo a cadere, ha massacrato una giovane donna che stava percorrendo in motorino il lungomare di via Caracciolo. Il sindaco Rosa Russo Jervolino ha ordinato una verifica sulla staticità di tutti i lampioni della città ma, mentre lo diceva, un altro palo della luce si è staccato alluscita della tangenziale dellArenella: ha sfiorato un uomo e distrutto unauto. Il traffico si è bloccato per ore in tutta la zona collinare. Di vigili, neppure lombra.
Da oggi, dunque, dopo la «monnezza», la criminalità, la disoccupazione e un mucchio di altri mali ormai noti, cè un pericolo in più a Napoli. Mitigato solo da un altro record negativo della città: è tra le meno illuminate d'Italia.
Fabiola Di Capua, 37 anni e mezzo, casco rosso calato sul volto, piumino bianco, stava percorrendo via Caracciolo, quando, allaltezza della Rotonda Diaz è stata colpita in pieno dal lampione. La donna è stramazzata, il casco le è saltato dalla testa ed è rotolato di qualche metro mentre il ciclomotore ha continuato la corsa senza la sua guida. È morta sul colpo Fabiola, madre di due bambini, il secondo nato da pochi mesi appena. La giovane donna era nata nella tranquilla e civile Vico Equense, località della costiera sorrentina. Poi, con il matrimonio, si era trasferita a Napoli, dove lavorava come istruttrice in un pony club di Agnano.
In via Caracciolo è accorso il marito di Fabiola, Paolo, sconvolto dal dolore. Poi, sono arrivati anche gli altri familiari e qualche amico della giovane donna. E tanti cittadini, tra commenti duri e sarcastici verso la classe politica che governa Napoli. Il sindaco Jervolino, a pochi metri dal cadavere ricoperto da un lenzuolo, qualora ve ne fosse bisogno, ha ricordato che «la città vive un altro dramma, perché la vita di una giovane donna è preziosissima». Poi, evidentemente imbarazzata, ha sostenuto che Fabiola «si preparava al Natale, penso come tutti, a un Natale sereno e, certamente non pensava affatto, che passare per via Caracciolo potesse significare morire. La città è costernata». Inevitabile tra i passanti il sarcasmo verso la Jervolino ma anche il predecessore, ora presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino.
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