Il Napoli dimentica Londra «Rifaremo la Champions»

A Castelvolturno c’è una gran voglia di voltare pagina per non vanificare una stagione che ha regalato picchi eccezionali di entusiasmo e prestazioni di alto livello. Il retrogusto della trasferta londinese è quello di un’occasione persa, anche se l’entusiasmo dei tifosi e della società resta immutato. Certo è che in una serata il Napoli ha pagato oltre misura tutte le sue debolezze: le disattenzioni difensive sulle palle alte (l’avvertimento del cagliaritano Larrivey, tre gol agli azzurri di testa nell’ultima di campionato, è stato dimenticato); un fallo di mano evitabile (quello di Dossena, che ha giocato in Premier ma evidentemente soffre gli stadi inglesi, visto che sbagliò molto anche a Liverpool un anno e mezzo fa); la scarsa malizia (l’occhiolino da terra di Drogba, intento a perdere minuti preziosi, è l’immagine che più di tutte dimostra la grande differenza di esperienza in queste partite).
Dopo la fine della bella avventura europea, il futuro sembra comunque roseo. La prima esperienza del gruppo Mazzarri in Champions rimane positiva e il ko di Stamford Bridge deve essere un punto di partenza: il progetto Napoli sta prendendo corpo, la società si sarà resa conto che questo era il punto più alto che la squadra poteva raggiungere, ora bisognerà capire dove intervenire per migliorare il livello della rosa per la prossima stagione. Sempre che tra De Laurentiis e Mazzarri ci sia ancora feeling e non si ripeta il «teatrino» estivo.
«Ho ancora più voglia di continuare: occhio al campionato perché mi piacerebbe tornare in questa manifestazione stupenda», così il patron, che da buon esperto di comunicazione è stato tra i più lucidi dopo la cocente eliminazione. «Sapremo imparare dagli errori, abbiamo commesso troppe leggerezze difensive e anche mancato diversi gol», la lettura più tecnica di Mazzarri, che a sua volta si aspetta la reazione immediata della squadra, da lui definita non a caso la rivelazione a livello europeo. E che ha i numeri per togliersi ancora delle soddisfazioni.
Cavani ha già preso in parola il suo allenatore: nel viaggio di ritorno da Londra si è riguardato tutta la partita sul suo pc. Lavezzi, uno degli eroi mancati a Stamford Bridge, è realista ma fiducioso: «È dura digerire una sconfitta del genere, dopo la partita al San Paolo, ma dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto in Europa, visto che ce la siamo giocata alla pari con squadre di livello mondiale. Ora restiamo uniti per lottare per traguardi importanti».
Il giudizio di molti rispecchia quanto sottolineato dal Pocho: la corsa degli azzurri va giudicata su tutto il percorso, non certo in un’ultima tappa sfortunata. E in questo senso il viaggio è, e resterà, memorabile. Ma come detto, è il momento di voltare pagina. Il Napoli deve giocarsi gli altri due obiettivi stagionali: domenica la tappa di Udine sarà importante per rientrare nella corsa al terzo posto, utile per tornare a calcare il palcoscenico europeo più prestigioso, mercoledì la partita casalinga con il Siena per ribaltare la sconfitta di misura dell’andata e conquistare la finale di coppa Italia a Roma.
«Lottate ancora, grazie», recita lo striscione appeso da un anonimo tifoso all’esterno del quartier generale degli azzurri. Il punto è ora recuperare mentalmente da una botta tremenda, perché tutto l’ambiente credeva nei quarti di Champions.

Mazzarri, pur sapendo che è questo il nodo più delicato, nega il problema e prova a rilanciare: «Siamo in corsa per il terzo posto e, con 33 punti in palio, anche di più». Prima però il Napoli deve scoprire se ha energie e risorse per ripartire e non scomparire nelle nebbie londinesi.

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