Prima il Villarreal, poi l’Inter. L’uno-due in 5 giorni del Napoli ridisegna gli scenari futuri dei partenopei, divenuti una realtà concreta del nostro campionato (e non è una novità) dopo essere maturata in Europa. «Assurdo parlare di scudetto, ma la squadra ha smesso di avere timori contro le grandi, la vera svolta è questa», così Mazzarri, mezzo secolo di vita festeggiato proprio a San Siro. Dove da 17 anni il Napoli non conquistava il bottino pieno. «È un Napoli da scudetto», si sbilancia l’ex ct della nazionale Lippi. «Se batti Milan e Inter non ti puoi più nascondere», l’opinione del napoletanissimo ed ex capitano dell’Italia Fabio Cannavaro.
Gli azzurri hanno chiuso brillantemente il ciclo terribile dell’avvio di stagione. E se la Champions resta l’obiettivo dichiarato della società, è bene non perdere di vista il campionato. Anche perché l’entusiasmo della piazza cresce di settimana in settimana. Sabato sera caroselli di auto e moto in vari punti della città a partire dal lungomare, oltre agli immancabili botti e fuochi d’artificio. E un’invasione pacifica, ma rovinata da alcuni teppisti che hanno sfondato una porta a vetri scorrevole, una vetrina e hanno danneggiato alcuni banchi del check-in, all’aeroporto di Capodichino in attesa dal charter della squadra. Che in realtà era quasi vuoto, visto che molti - approfittando dei due giorni di riposo concessi da Mazzarri (recatosi a Empoli per festeggiare il compleanno in famiglia) - si sono fermati altrove e otto dovranno rispondere alla chiamata della rispettiva nazionale.
«È un successo che premia un progetto», ha detto il patron del Napoli dopo la sfida vinta con l’Inter. «Un 3-0 meritato contro una grandissima squadra», il post del «Pocho» Lavezzi su Twitter. Una frase per zittire tutti quelli che, dopo le polemiche per l’arbitraggio insufficiente di Rocchi, hanno parlato di un successo figlio di errori e sviste arbitrali. E proprio la direzione del fischietto fiorentino è stato motivo di dibattito in città. «Va bene cosi, vale per tutte le volte in cui ci sono stati annullati dei gol regolari o quando c’erano sviste a nostro sfavore», la giustificazione dei tifosi. Chiacchiere da «bar dello sport» che hanno però infiammato il popolo dei supporter azzurri.
«Le polemiche? Solo perché si tratta dell’Inter, se fosse stata la Reggina... - il pensiero a caldo di Mazzarri nella pancia di San Siro -. Ci sono stati episodi sfavorevoli per il Napoli anche in altre partite, ad esempio l’anno scorso con il Milan o di recente contro la Fiorentina con un rigore non dato che poteva darci tre punti. Succede a tutti di subire qualche errore». Peccato che nell’ultimo campionato Mazzarri ha fatto spesso fuoco e fiamme per contestare decisioni arbitrali.
Ma a prescindere dagli errori evidenti di Rocchi, la squadra partenopea vista a Milano ha mostrato una maggiore forza rispetto alla passata stagione. Allora si parlava di zona Napoli, poi ribattezzata zona Mazzarri, quando con la determinazione arrivavano spesso punti pesanti nei minuti finali. Oggi c’è la saggezza e la capacità di gestire i risultati figlia di una discreta convinzione nei propri mezzi. Migliore gestione del pallone, migliore capacità di sfruttare la situazione vantaggiosa: tutti elementi frutto del lavoro di Mazzarri, che sta facendo crescere e maturare il gruppo.
«Ma l’autostima non deve diventare presunzione», ha ammonito il tecnico toscano. In questo senso la sosta giunge al momento giusto visto che dal 15 ottobre al 6 novembre ci sarà un altro ciclo di fuoco con cinque partite di campionato e due sfide decisive di Champions con il Bayern.
E intanto scoppia un caso su Cavani: a dispetto dell’infortunio alla caviglia che ha impedito al Matador di giocare contro l’Inter, l’Uruguay ha voluto che rispondesse alla convocazione per le partite di qualificazione al Mondiale 2014 con Bolivia (il 7 ottobre) e Paraguay (l’11). Toccherà al dottor Pan, responsabile dello staff medico della Celeste, stabilire se il centravanti è in grado di guarire in tempi stretti.
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